Sette milioni di articoli potenzialmente pericolosi tolti dal mercato, un valore complessivo di circa 10 milioni di euro e decine di venditori finiti sotto la lente degli inquirenti: è il bilancio di una nuova operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Alessandria, che ha acceso ancora una volta i riflettori su un fronte delicatissimo, quello dei prodotti contraffatti e non sicuri destinati ai più piccoli.
L’attività, coordinata dalla procura della Repubblica di Alessandria, ha portato al sequestro di giocattoli, gadget, accessori per bambini e cosmetici risultati non conformi alle normative di sicurezza, con la contestuale rimozione dei prodotti contraffatti dai principali market on-line europei. Per alcuni cosmetici è scattata anche la segnalazione all’Istituto Superiore della Sanità, in quanto contenenti sostanze chimiche presenti in concentrazioni non tollerabili.
Il collegamento con l’operazione “Double” – L’indagine rappresenta un ulteriore sviluppo dell’operazione “Double”, conclusa nel marzo 2025, quando erano stati sequestrati oltre due milioni di capi di abbigliamento e articoli per bambini contraffatti. Già allora era emerso un quadro allarmante: non solo marchi falsi di aziende note, ma anche gravi irregolarità sul piano della sicurezza, con rischi concreti per la salute dei consumatori più vulnerabili.
Le vendite attraverso i canali online – Sulla base di quei riscontri, l’attenzione dei finanzieri si è concentrata su venditori senza scrupoli che utilizzavano in modo illecito lo store online di Amazon per commercializzare articoli destinati ai bambini, eludendo controlli e obblighi di legge. Le attività investigative, avviate nel settembre di quest’anno e tuttora in corso, sono state svolte insieme ai funzionari delle Dogane di Rivalta Scrivia/Retroporto di Genova, della Camera di Commercio di Alessandria-Asti e con la collaborazione dei competenti uffici di Amazon.
Le analisi tecniche e i profili sanitari – Le verifiche, condotte su una vasta campionatura di migliaia di articoli importati dalla Cina da numerose imprese con sede nell’Unione Europea, anche attraverso i laboratori chimici delle Dogane, hanno confermato criticità analoghe a quelle già emerse in passato. In diversi casi sono state riscontrate violazioni ora al vaglio dell’Istituto Superiore della Sanità. I prodotti sequestrati, oltre a violare le normative su marchi e brevetti, sono risultati privi delle certificazioni di sicurezza obbligatorie. Un doppio danno: per i consumatori, esposti a rischi evitabili, e per il mercato, penalizzato dalla concorrenza sleale a danno delle imprese che rispettano le regole.
Sanzioni e denunce – Per questi fatti sono state segnalate alla Camera di Commercio 19 società, con l’irrogazione di sanzioni amministrative fino a un massimo di 760mila euro. Sul piano penale, sono stati denunciati a piede libero 36 soggetti, ritenuti responsabili dell’introduzione nel territorio dello Stato e della commercializzazione di prodotti contraffatti. Un’operazione che conferma come il contrasto alla contraffazione passi sempre più dal controllo delle filiere digitali, soprattutto quando in gioco c’è la sicurezza dei bambini.

