Cremlino: “Donbass russo, cessate il fuoco solo con ritiro di Kiev”. Ricorso contro Ue su beni congelati

di Redazione

Il Cremlino stringe le condizioni per un eventuale stop ai combattimenti e torna a rivendicare il Donbass come “territorio russo”, legando ogni ipotesi di cessate il fuoco al ritiro delle truppe ucraine. Sullo sfondo, i contatti diplomatici annunciati per la prossima settimana, la partita sugli asset russi congelati in Europa e una nuova notte di attacchi con droni, tra raffinerie colpite e feriti in un condominio.

Le parole del Cremlino – “Il Donbass è territorio russo. Tutto il Donbass è russo. Un cessate il fuoco può verificarsi solo dopo il ritiro delle truppe ucraine”. È quanto ha dichiarato il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, in un’intervista a Kommersant, intervenendo anche sulla possibilità di un referendum sulle concessioni territoriali anticipata da Volodymyr Zelensky. Ushakov ha ammesso che, forse, nel Donbass “non ci saranno truppe dirette, né russe né ucraine. Ma ci sarà Rosgvardiya, la nostra polizia, ci sarà tutto ciò che è necessario per osservare l’ordine e l’organizzazione della vita”. Il consigliere ha inoltre comunicato che la parte russa non ha ancora preso visione dell’ultima versione del piano per la fine della guerra elaborato dopo le consultazioni tra Usa, Ucraina ed Europa, suggerendo tuttavia che a Mosca potrebbe non piacere: “Non abbiamo visto le versioni riviste delle bozze americane. Quando le vedremo, molte cose potrebbero non piacerci, questo è quello che sento”.

Zelensky a Berlino lunedì 15 dicembre – Secondo la Bild, Zelensky sarà lunedì a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Previsti anche incontri con il presidente francese Emmanuel Macron e con il premier britannico Keir Starmer. Non è ancora chiaro se ai colloqui parteciperà anche un rappresentante degli Stati Uniti. Il governo di Berlino non ha confermato, ma il quotidiano scrive che i membri del Bundestag sarebbero stati informati delle “misure di polizia in occasione di una visita di Stato al palazzo del Reichstag e alla Cancelleria federale” e delle restrizioni di accesso per lunedì. Merz, rispondendo in un punto stampa a Heidelberg, sede di una riunione del Ppe, ha detto che “la questione delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina continuerà ad essere affrontata cercando di coinvolgere anche il governo americano”, ma ci sono “ancora tante questioni aperte”. Per il cancelliere tedesco, “bisogna rafforzare la difesa ucraina perché il Paese non è in grado di difendersi nel lungo periodo” ed è “necessario il contributo americano”. Merz ha quindi rimarcato che “sosteniamo la lotta di Kiev per la democrazia”, ma occorre “permettere all’Ucraina di difendersi per il tempo necessario” e l’Europa “vuole dare il suo contributo”.

L’adesione all’Unione europea entro il 2027 – Secondo il Financial Times, l’Ucraina dovrebbe entrare a far parte dell’Unione europea entro il primo gennaio del 2027: è quanto prevede la bozza di accordo di pace elaborata dagli Stati Uniti e in fase di discussione con l’Ucraina per mettere fine al conflitto iniziato il 24 febbraio del 2022 con l’invasione lanciata da Mosca. La proposta, aggiunge il quotidiano, sarebbe in fase di negoziazione tra funzionari statunitensi e ucraini con il supporto di Bruxelles, citando fonti informate sul contenuto del documento.

La partita sugli asset congelati e i ricorsi russi – Intanto oggi, venerdì 12 dicembre, la Banca centrale della Russia ha presentato ricorso dopo che Bruxelles ha ventilato l’ipotesi di trasferire gli asset russi congelati a un “prestito di riparazione” per l’Ucraina da 140 miliardi di dollari. Qualsiasi “utilizzo diretto o indiretto” degli asset congelati è “illegale e contrario al diritto internazionale”, incluso il principio dell’immunità sovrana degli asset, sostiene la Banca, che anticipa l’intenzione di “sfidare senza riserve” qualsiasi azione che porti all’impiego non autorizzato di tali beni “in tutte le sedi competenti” e di perseguire l’attuazione delle successive decisioni giudiziarie nei Paesi delle Nazioni Unite. Poco dopo, l’istituto ha annunciato un ricorso presso la Corte arbitrale di Mosca contro Euroclear, società in cui in Belgio sono depositati la maggior parte degli asset, denunciando “azioni illegali” e chiedendo un risarcimento per le conseguenze che “hanno provocato danni alla Banca di Russia”, impedendole di disporre di fondi monetari e titoli.

Il progetto della Commissione e le frizioni con Bruxelles – Nell’idea della Commissione europea il prestito all’Ucraina sarebbe restituito solo dopo la fine della guerra, quando la Russia compenserà Kiev per i danni provocati dall’invasione: un progetto a cui si oppone il Belgio. A sostegno della linea di Bruxelles, stamattina una cinquantina di attivisti pro Ucraina hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio europeo, dove si tiene la riunione mensile dei ministri delle Finanze dell’Unione europea, chiedendo di utilizzare i beni congelati della Banca centrale russa. I dimostranti hanno scandito slogan (“Usate quei fondi”) e sventolato bandiere ucraine e belghe, oltre a cartelli e striscioni: “Usate i beni russi – Un modo giusto e legale per difendere l’Ucraina”, recita uno, mentre un altro accusa il premier belga Bart De Wever, dubbioso sul progetto, di essere “il prossimo Viktor Orban”.

I raid con droni tra raffinerie e palazzi colpiti – Nella notte raid di droni ucraini contro la raffineria Slavneft-Yanov di Yaroslav, in Russia: un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nel sito di una delle principali raffinerie del Paese, secondo fonti ucraine e russe. L’impianto, a più di 700 chilometri dal confine con l’Ucraina, ha una capacità di 15 milioni di tonnellate di petrolio l’anno ed è il quinto in Russia per volumi di petrolio trattato; era già stato colpito lo scorso 31 ottobre. A Tver, circa 180 chilometri a nordovest di Mosca, i detriti di un drone hanno colpito un condominio causando il ferimento di sette persone e innescando un incendio: a riferirlo sono state le autorità locali. Il governatore regionale Vitaly Korolyov ha parlato di sei adulti e un bambino feriti e di una ventina di persone evacuate, dichiarando su Telegram: “A Tver, stiamo affrontando le conseguenze della caduta dei detriti di un drone su un edificio residenziale”. Secondo la Tass, i detriti hanno innescato l’incendio in un appartamento e mandato in frantumi le finestre di diversi altri.

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