Il Napoli in questo campionato di Serie A cercherà di poter bissare la vittoria dello scudetto, come indicato anche dai siti di pronostici e di scommesse online, e per farlo è a volte necessario pensare alla grandezza del proprio club così da sperare nel secondo scudetto consecutivo.
Nella sua storia ricca di passione, gloria e sofferenze, il Napoli deve gran parte della propria leggenda non solo ai campioni in campo ma anche a chi, dalla panchina, ha saputo guidare la squadra verso i trionfi. Alcuni allenatori, grazie a talento, carisma e determinazione, sono rimasti nel cuore dei tifosi come simboli di epoche vincenti. Ecco una panoramica dei “maestri” che più hanno inciso nella storia del club.
Ottavio Bianchi, l’alchimista del primo Scudetto – Ottavio Bianchi è senza dubbio uno dei tecnici più importanti nella storia del Napoli: è stato lui a condurre gli azzurri al primo storico Scudetto nella stagione 1986-87. Il “miracolo” riuscì grazie a una squadra formidabile, con campioni come Diego Armando Maradona in campo, ma anche grazie a un lavoro tattico solido: Bianchi riuscì a coniugare qualità e concretezza, facendo emergere un gruppo che imparò a lottare fino alla fine. Sotto la sua guida il Napoli non si fermò allo Scudetto: arrivarono anche la Coppa Italia nel 1987 e la storica vittoria in Coppa UEFA nel 1989, l’unico titolo europeo del club fino ad oggi. Per questo motivo, Bianchi è considerato un vero e proprio alchimista, colui che trasformò speranze e talento in titoli concreti, scrivendo per la prima volta il nome del Napoli nell’albo d’oro del calcio italiano.
Alberto Bigon, l’uomo del bis – Dopo il primo trionfo, serviva un tecnico capace di confermarsi, e l’uomo giusto fu Alberto Bigon. Alla guida del Napoli nella stagione 1989-90, Bigon centrò il secondo Scudetto della storia del club, confermando che i successi non erano un fuoco di paglia. Il successo di Bigon diede al Napoli un’identità vincente e consolidò il club come protagonista nel calcio italiano. Con lui arrivò anche la Supercoppa Italiana (1990), aggiungendo un ulteriore trofeo al palmarès partenopeo. Anche se l’era di Bigon non ebbe la stessa durata e gloria di quella di Bianchi, il suo merito resta enorme: è lui che portò avanti l’eredità, dimostrando che il Napoli poteva ambire stabilmente a competere ai massimi livelli.
Luciano Spalletti, il riscatto dopo 33 anni – Dopo oltre tre decenni di attesa, il Napoli tornò a conquistare il tricolore nella stagione 2022-23: merito di Luciano Spalletti, chiamato ad un’impresa quasi proibitiva. Spalletti seppe costruire una squadra equilibrata e ambiziosa, capace di reggere la pressione e di tornare protagonista in Serie A. Il suo ritorno al vertice fu anche l’espressione di un progetto serio e di una rinascita del club: non solo un titolo, ma la conferma di un Napoli pronto a tornare tra le grandi. Con Spalletti il Napoli ha dimostrato che i sogni possono diventare reali, anche dopo anni di sacrifici e speranze deluse: un segno evidente dell’attaccamento e della voglia di riaffermarsi.
Antonio Conte, il condottiero del Napoli moderno – L’ultima stagione ha consacrato Antonio Conte come l’allenatore più recente a portare gloria al Napoli: nella 2024-25, al primo anno in azzurro, ha riportato lo Scudetto a Napoli con una cavalcata epica culminata all’ultimo turno. Non solo: con questa vittoria Conte si aggiudica un primato storico, diventa l’unico tecnico ad aver vinto lo Scudetto con tre club diversi (prima Juventus, poi Inter, ora Napoli). La sua gestione non è stata solo tattica: Conte ha saputo imporre mentalità, coesione e carattere, elementi fondamentali per gestire la pressione e le aspettative di una piazza come Napoli. Per questo, molti opinano che Conte non abbia portato solo un titolo, ma un’identità nuova: quella di squadra moderna, ambiziosa e consapevole del proprio valore. E forse, anche il segno di un nuovo capitolo nella storia del Napoli.

