Il Pd nasce con la legge elettorale di Berlusconi

di Redazione

Romano ProdiIl centrosinistra prima critica la legge elettorale emanata dal governo Berlusconi, poi la usa per costruire il PD. Si utilizzano le “liste bloccate” per le Primarie del 14 ottobre.

Il nuovo che avanza viene alla luce con il vecchio che rimane, oltretutto con un metodo non democratico per eleggere i membri del nuovo partito. Ormai da ogni lato si alza il grido della beffa, questo che doveva essere il cambiamento politico italiano, voluto dai leader della Margherita e dei Ds, si sta rivelando l’ennesimo tentativo per occupare le poltrone.

Quei 45 “saggi” che si sono seduti attorno ad un tavolo per mettere a punto il nuovo partito, visto che erano molto anzianotti, non hanno avuto idee sufficienti per fare qualcosa di nuovo, così si sono limitati a copiare qualcosa di “balordo” che già c’era. Si continua ad assistere ad una ricerca sistematica del potere da parte di chi già lo detiene. Dove sono i giovani? L’anima del cambiamento dovevano essere loro. I politici sono come i pannolini dei piccoli, vanno cambiati continuamente, altrimenti si rischia di sentire un cattivo odore, e si rischia di far star male il pupo. È inutile scagliarsi contro l’antipolitica fatta attraverso la stampa o Internet, chi la fa, saggiamente, mette in primo piano le difficoltà della gente, che ogni giorno vengono dimenticate dalla classe dirigente.

Beppe Grillo è un esempio del malcontento popolare, oggi lo si addita come “terrorista”, come “fascista” ed altro ancora, invece non è cosi, è un segnale di democrazia che porta la gente in piazza a contestare l’operato di una classe dirigente che inizia ad avere paura di perdere il potere a discapito delle ragioni del popolo. In un paese democratico la scelta è fondamentale, negare il diritto di poter scegliere cosa si vuole, vuol dire andare contro la democrazia. Le leggi elettorali, fatte senza la preferenza, sono il primo segnale che va contro la democrazia.

Walter VeltroniQuella in vigore, che ci ha regalato il governo Prodi, dimostra tutta la sua inefficienza, perché il paese è ingovernabile. Va cambiata, lo sanno tutti, eppure c’è ancora chi ha voluto usarla, in altro modo, per dare un partito nuovo a l’Italia. Il popolo italiano ha bisogno di avere nelle sue mani l’unico strumento che la Costituzione ha messo a sua disposizione, per esprimere democraticamente il suo pensiero. Non è più ammissibile che venga, ancora una volta, tolto al cittadino il diritto di esprimere un parere su un candidato. Questo non può essere più concepito, è il cittadino che deve scegliere chi mandare al governo, no i partiti, che hanno costruito dei veri e propri “cartelli” con la vecchia legge elettorale.

La stessa cosa si sta vivendo in questi giorni con la nascita del PD, la gente viene chiamata a votare alle Primarie: cosa, chi deve votare, cosa bisogna votare? Nessuno ha spiegato a quell’elettorato cosa sia il PD, chi sono gli uomini che lo compongono, e come si è arrivati alla compilazione di quelle liste. Si continua ad illudere l’elettorato con formule che sono ben lontane dalla vera democrazia, quella fatta di uomini moralmente vicini ai problemi della gente, lasciandoli liberi di scegliere senza condizionamenti.

Andiamo avanti in questo modo, così nasceranno altri Grillo che si metteranno dalla parte dei cittadini e la politica non servirà più a nulla. Il paese è stanco di questa classe dirigente distante dalla gente, ha bisogno di uno scossone che ridia credibilità alla politica italiana.

Non bisogna uscire in tv e dire che tutto va bene, la gente non ci crede più, perché i problemi che vivono tutti i giorni sono diversi da quelli che vogliono far credere i politici. L’Italia non va bene, bisogna smetterla con le lusinghe, di chi vuole, con un sorriso, far credere il contrario della realtà. La realtà è ben diversa, i politici sono coscienti, soltanto che nessuno ha il coraggio di dire che tutto va male.

Questa è una musica conosciuta dal popolo italiano, quando c’era Berlusconi al governo diceva che il paese stava bene, e l’opposizione criticava dicendo il contrario, oggi c’è al governo l’opposizione di ieri e dice che l’Italia va bene, e l’opposizione a dire che va male. Mettetevi d’accordo una volta per tutte.

Se poi volete essere moralmente onesti, entrambi, dite che per colpa di una cattiva classe politica l’Italia sta malissimo.

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