Campania, sindrome cardio-reno-metabolica: oltre 1 milione di pazienti e il modello delle “botteghe della comunità”

di Redazione

La sindrome cardio-reno-metabolica è un nodo sanitario sempre più rilevante. Coinvolge oltre 11 milioni di persone in Italia, con un impatto economico di miliardi di euro sul servizio sanitario nazionale, e interessa più di un milione di cittadini in Campania. Un quadro che impone un approccio clinico e organizzativo coordinato.

Correlazioni tra cuore, reni e metabolismo – Il professor Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia, definisce così la patologia: “La sindrome cardio-reno-metabolica è un’entità clinica, patologica e anche terapeutica che mette insieme le correlazioni tra malattie del metabolismo – l’obesità e il diabete innanzitutto – con le malattie cardiovascolari e con le malattie renali. Si tratta di tre condizioni che sono fortemente integrate tra di loro”. Una relazione stretta e reciproca, in cui obesità, diabete, cuore e reni si influenzano e aggravano a vicenda.

Il modello delle botteghe della comunità – A Salerno, l’Azienda sanitaria ha introdotto un sistema di presa in carico attiva con le cosiddette “botteghe della comunità”. L’ingegner Gennaro Sosto, direttore generale Asl Salerno, spiega così la funzione di questi spazi: “In questi luoghi saranno i nostri operatori che cercheranno di svolgere un’azione proattiva verso il paziente, intercettarlo, quindi portarlo all’interno delle nostre strutture e cercare di gestirlo, cercare di verificare l’aderenza terapeutica e cercare di evitare il peggioramento della situazione di cronicità”. L’obiettivo è anticipare il bisogno di cura, evitare complicazioni e migliorare l’assistenza attraverso un contatto diretto e costante con le persone affette dalla sindrome.

Verso una governance regionale – L’esperienza salernitana è considerata un possibile punto di partenza per una gestione più uniforme e condivisa dei pazienti. Ugo Trama, responsabile del settore accreditamento istituzionale Health technology assessment della Regione Campania, indica la strada: “Implementare un Pdta su temi così importanti penso sia, non da ora, la scommessa che bisogna portare avanti come Regione Campania. L’impegno c’è, gli argomenti sono di grande interesse, e sicuramente li porteremo avanti nel 2026 che sta arrivando”. Una prospettiva che punta a un percorso assistenziale strutturato, dalla diagnosi alla cura, con l’obiettivo di prevenire le complicanze e ridurre l’impatto sulla spesa sanitaria. IN ALTO IL VIDEO 

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