Parete (Caserta) – Continua la discesa elettorale del Partito Democratico a Parete, una volta roccaforte “rossa” di tutto il casertano. Alle ultime regionali ha racimolato appena 425 voti mentre in quelle del 2020 aveva raggiunto 600 preferenze. Un trend negativo che non può non far impensierire Giovanni Cerasuolo, eletto a maggio scorso segretario del circolo “Enrico Berlinguer”.
Lancia il grido di allarme anche Paolo Falco, consigliere comunale del gruppo di opposizione “Parete Città di Tutti”: “Credo che sia arrivato il momento di avviare una seria riflessione all’interno del Partito Democratico in provincia di Caserta. – dichiara Paolo Falco – Il risultato delle ultime regionali non ammette attenuanti. In provincia di Caserta il Pd si ferma ad un desolante 11,81% con il peggiore risultato nelle 5 province e perdendo ben 25mila voti rispetto alle scorse regionali. Tutto questo è il risultato di un partito bloccato, chiuso, autoreferenziale e assente”.
Falco vuole uscire fuori dai personalismi politici che hanno svilito l’idealità del progetto del Pd, che neanche attraverso il commissariamento provinciale ha ritrovato una rinnovata identità politica. “Ormai lontano dal progetto di forza inclusiva – aggiunge il consigliere – e ridotto ad un mero ‘comitato elettorale’ ad uso e consumo di qualcuno. Non può essere questo il fine di un partito che nasce con ben altri valori, ormai repressi a vantaggio di risultati personali. La fase di commissariamento non ha superato le criticità ma ha acuito le divergenze avallando operazioni di ‘partigianeria politica’. C’è necessità di cambiare, partendo da un confronto leale e aperto”.

