Aversa, donne e violenza economica: i commercialisti accendono il dibattito

di Redazione

Aversa (Caserta) – Un invito a riconoscere nell’indipendenza economica una barriera concreta contro ogni forma di abuso. È il messaggio che ha fatto da filo conduttore al forum Benessere professionale come contrasto alla “violenza economica”, occasione di confronto dedicata alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Ad aprire i lavori è stato Francesco Matacena, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord, ricordando come “l’indipendenza economica è un elemento essenziale per contrastare la violenza, soprattutto quella economica, spesso invisibile ma profondamente limitante. Serve diffondere tra i giovani una cultura di legalità e rispetto, e offrire alle donne strumenti giuridici, competenze e opportunità di lavoro che garantiscano autodeterminazione. Il messaggio è chiaro: il benessere professionale è una forma concreta di tutela, perché l’indipendenza economica non è un privilegio, ma un diritto”.

La riflessione ha posto l’accento su un fenomeno silenzioso e diffuso, riconosciuto anche dalla Convenzione di Istanbul. A sottolinearlo è stato Diego Musto, vicepresidente dell’Odcec Napoli Nord, secondo cui “il convegno ha acceso i riflettori sulla violenza economica, una forma di abuso silenziosa ma diffusa, riconosciuta dalla Convenzione di Istanbul. Colpisce la libertà delle donne limitando reddito, lavoro e autonomia, generando dipendenza. Relatori e Ordine dei giornalisti sono stati ringraziati per il loro contributo. È emersa la necessità che istituzioni e Ordini professionali siano in prima linea nel promuovere lavoro e pari opportunità. L’auspicio finale è di arrivare a un futuro in cui non serviranno più giornate contro la violenza, ma giornate in cui si celebri la dignità e la libertà delle donne”.

Dall’incontro è emersa anche l’idea di una professione in evoluzione, chiamata a svolgere un ruolo sociale attivo. Lo ha evidenziato Tina Bove, consigliere dell’Odcec Napoli Nord, ricordando che “il commercialista oggi è molto più di un consulente: è un alleato delle imprese e un agente di cambiamento sociale. La professione sta vivendo una trasformazione profonda, assumendo un ruolo attivo nella lotta contro gli abusi e nella costruzione di un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile. Per incidere davvero servono sinergie con istituzioni, mondo del lavoro, centri antiviolenza e associazioni. Le politiche di welfare aziendale, unite alla competenza dei commercialisti, sono strumenti fondamentali per promuovere la parità di genere e raggiungere l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 Onu”.

Sul tema è intervenuta anche Rosa D’Angiolella, consigliere nazionale dei commercialisti italiani e presidente del Comitato nazionale per le pari opportunità, ricordando che “la violenza economica è una delle manifestazioni più drammatiche della disuguaglianza. Combatterla significa migliorare la qualità della vita dei cittadini e anche dei professionisti, perché la crescita della nostra professione passa attraverso il rispetto delle pari opportunità e comportamenti concreti di contrasto alla violenza. Dare opportunità – lo dico con convinzione – significa migliorare tutto, anche la professione del dottore commercialista. Serve consapevolezza, e la formazione è lo strumento decisivo. Considero fondamentale che oggi la materia sia diventata obbligatoria ai fini formativi: è un segnale di civiltà e responsabilità. Una volta acquisita la consapevolezza del problema, possiamo definire misure mirate e individuare i settori in cui la violenza economica si annida, spesso in forme subdole e inconsapevoli”.

Una visione strategica è stata richiamata anche da Gennaro Ciaramella, presidente della commissione welfare del Cndcec, secondo cui “la parità di genere è un obiettivo strategico per la professione, non solo un principio etico. Eliminare le barriere ancora esistenti significa costruire un sistema più aperto, competitivo e capace di valorizzare i talenti. La giornata rientra nel percorso del Consiglio nazionale sulle pari opportunità e si collega al lavoro della commissione dedicata a politiche giovanili, welfare e accesso alla professione. Il confronto con il mondo accademico, sociale e bancario mira a individuare strumenti e condizioni per rendere la professione realmente accessibile e garantire un inserimento equo e qualificato”.

Nel corso del forum è stato ripercorso anche l’impegno associativo, con l’intervento di Grazia Biondi, presidente dell’Associazione Manden – Diritti civili e legalità: “L’impegno contro la violenza economica di genere nasce nel 2012 con gli sportelli online attivati all’Università Milano-Bicocca e, grazie a un percorso costante, ha portato alla creazione di un osservatorio nazionale oggi riconosciuto anche in seno alla Commissione femminicidio. La violenza economica non riguarda solo l’ambito familiare, ma anche il mondo del lavoro, dove molte donne vivono condizioni di sudditanza. L’obiettivo dell’osservatorio è analizzare la realtà femminile in Italia, da Nord a Sud, per costruire soluzioni concrete. Il messaggio è chiaro: le donne non sono un costo, ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese”.

Infine, Ilena Sanzo, referente della cooperativa Spazio Donna, ha presentato il progetto “Semi di Autonomia”, promosso da Spazio Donna Ets in collaborazione con Patatrack e ActionAid, che mira a contrastare la violenza economica attraverso incontri di sensibilizzazione e l’accoglienza in strutture di semiautonomia. Il percorso punta a sostenere l’indipendenza economica delle donne, soprattutto nei casi di vulnerabilità abitativa, accompagnandole verso un’opportunità reale di rinascita e autodeterminazione.

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