Si muovevano con precisione chirurgica, colpivano in serie e sparivano nel nulla. Una squadra di ladri specializzati, tutti di nazionalità albanese, ha messo a segno decine di furti tra Padova e la provincia, per poi spostarsi verso il Friuli con l’intenzione di continuare le razzie. La loro corsa si è interrotta nella notte tra mercoledì e giovedì, quando gli investigatori della Squadra Mobile hanno fatto irruzione nel covo individuato in provincia di Pordenone, bloccando i quattro uomini appena rientrati dall’ennesimo colpo.
Le indagini – L’attività investigativa, avviata a seguito di numerosi furti in abitazione registrati nei giorni scorsi tra Padova e i comuni limitrofi, con particolare frequenza ad Albignasego, ha portato in breve tempo all’individuazione dell’autovettura utilizzata dai malfattori: un mezzo di grossa cilindrata intestato a un prestanome. Le analisi tecniche e i riscontri raccolti dopo vari interventi delle forze dell’ordine hanno consentito di tracciare gli spostamenti della banda fino al covo scelto in Friuli. Per evitare una probabile fuga e un nuovo trasferimento verso un’altra zona in cui colpire, la procura ha delegato un intervento immediato, organizzato in poche ore.
Il blitz – Una quindicina di agenti della Squadra Mobile di Padova, coadiuvati dai colleghi di Pordenone, ha fatto irruzione nell’appartamento usato come base logistica. I quattro ladri, appena rientrati da una serie di furti commessi la sera precedente, sono stati sorpresi nel sonno. Uno di loro aveva spostato il letto sotto la finestra per tentare la fuga, tentando di scappare proprio mentre scattava il controllo, ma è stato bloccato dagli investigatori in borghese.
I presunti autori – Il gruppo era composto da quattro cittadini albanesi. Il primo, 25 anni, in Italia dal 2018 e senza precedenti, risultava domiciliato fittiziamente in provincia di Caserta ma senza dimora stabile. Il secondo, 35 anni, nel Paese dal 2005, era già stato arrestato nel 2012 per furti in abitazione e nel 2023 per possesso di arnesi da scasso, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Il terzo, 34 anni, in Italia dal 2018, era stato arrestato nel 2023 e nel 2024 per furti in appartamento commessi in Veneto e risultava ricercato con un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Teramo. Il quarto, 36 anni, presente in Italia dal 2013, fornendo alias differenti nel corso dei controlli subiti, aveva precedenti nel 2011, 2013 e 2021 sempre per furti in abitazione, ed era destinatario di un mandato di cattura per una condanna a due anni e mezzo relativa a circa quaranta episodi commessi nel Triveneto nel 2021.
Il materiale sequestrato – Nel covo gli investigatori hanno trovato arnesi professionali: un flessibile di grandi dimensioni con dischi e lame di ricambio, cacciaviti, pinze e radioline ricetrasmittenti usate durante i colpi per evitare la localizzazione. Recuperati anche gioielli, monili in oro e argento, pietre preziose e denaro contante nascosto in vari punti dell’appartamento. Tutto il materiale è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’arresto e le indagini in corso – I quattro sono stati accompagnati in Questura, identificati e sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per tre furti commessi quella stessa sera in provincia di Pordenone, con le denunce già acquisite dai proprietari. I due membri ricercati sono stati arrestati anche in esecuzione dei provvedimenti pendenti. Concluse le procedure, i presunti autori sono stati trasferiti nel carcere di Pordenone. In udienza è stata disposta la custodia cautelare in carcere per tutti.

