Legalità e urbanistica, il dibattito alla Cassa Ragionieri accende il caso Milano

di Redazione

Lo sviluppo urbano torna sotto la lente della politica nazionale dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto Milano. Un contesto che, al di là degli esiti delle indagini, ha riaperto un confronto su trasparenza, legalità e governance delle trasformazioni del territorio. È quanto emerso al Cnpr forum “Urbanistica e legalità, per una città del futuro trasparente e sostenibile”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Rossello: “Un codice etico nazionale per garantire responsabilità e sviluppo urbano” – Per la parlamentare di Forza Italia Cristina Rossello, membro della Commissione Politiche dell’UE della Camera, serve “uno strumento concreto” che imponga regole chiare a chi decide sul territorio. La deputata annuncia una proposta legislativa che introduce misure operative vincolanti: “La mia proposta di legge introduce misure operative, a partire da un codice etico nazionale, vincolante per gli amministratori, i progettisti e gli investitori. Questo codice definisce standard minimi di condotta e promuove una cultura della responsabilità che si ispira ai modelli internazionali più avanzati. Ritengo che adeguarsi a questi standard non sia solo una scelta opportuna, ma una condizione indispensabile per garantire che lo sviluppo urbano”.

Quartapelle: “Milano deve ragionare su scala metropolitana” – Una governance locale più forte e competente è l’obiettivo indicato dalla vicepresidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera, Lia Procopio Quartapelle, esponente del Partito Democratico: “Le amministrazioni locali devono tornare ad avere un ruolo di governo con una visione di medio periodo, come avviene nelle principali aree urbane europee. Milano deve imparare a ragionare su scala metropolitana”. Per la deputata, serve competenza tecnica nella macchina comunale, accesso digitale ai documenti e partecipazione attiva dei cittadini. Inoltre, rilancia l’ipotesi di una norma mirata: “Una legge speciale per Milano potrebbe essere decisiva per rendere il capoluogo lombardo più sostenibile e vivibile, introducendo strumenti adeguati alla complessità del suo territorio”.

Gelmini: “Non possono pagare i cittadini, serva il ritorno del Consiglio comunale” – La senatrice di Noi Moderati Mariastella Gelmini, della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, richiama la centralità del settore edilizio: “L’edilizia in Italia vale un terzo del PIL e impiega tre milioni di lavoratori: un settore decisivo per lo sviluppo del Paese”. A Milano, denuncia la necessità di tutelare chi ha acquistato “in buona fede” e chiede un confronto tra Comune e Procura: “Non possono essere i cittadini a pagare il prezzo di irregolarità altrui”. La senatrice attacca inoltre l’eccessivo tecnicismo delle scelte sul territorio: “A Milano è stato commesso un errore: escludere le assemblee elettive dalle scelte urbanistiche, delegando troppo ai tecnici. Il Consiglio comunale deve tornare protagonista: la città si governa con responsabilità politica, non solo con procedure amministrative”.

Pastorella: “Una normativa unificata e rigenerazione come regola” – Per la deputata di Azione Giulia Pastorella, in Commissione Trasporti, la chiave sta nella digitalizzazione e nel superamento della frammentazione normativa: “Occorre un sistema chiaro e accessibile, basato su piattaforme digitali che permettano ai cittadini di comprendere in tempo reale lo stato delle pratiche”. La deputata propone l’unificazione delle regole tra edilizia e urbanistica, indicando la rigenerazione come principio cardine: “La parola chiave è rigenerazione: deve essere la regola, mentre la nuova edificazione l’eccezione”.

Il punto di vista dei professionisti: “Rigenerare senza gentrificare” – Nel confronto moderato da Anna Maria Belforte, è intervenuta la commercialista e revisore legale Eleonora Linda Lecchi, dell’Odcec di Bergamo: “Diventa assolutamente prioritario garantire una pianificazione urbanistica più partecipativa e trasparente nelle nostre città, senza compromettere tempi e qualità dei progetti. Dobbiamo mirare in particolare a rigenerare le zone più degradate e popolari senza cadere nel rischio della gentrificazione”.

Longoni: “Niente nuove leggi, semplificare è il vero obiettivo” – A chiudere il dibattito, il consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili Paolo Longoni, contrario alla proliferazione normativa: “Viviamo in un Paese in cui le norme sono già troppe. Chi ritiene che non ci sia necessità di nuove norme sostiene una cosa saggia. Il legislatore ogni volta che fa una nuova norma dovrebbe avere l’obbligo di abrogarne almeno due”. Per Longoni, la priorità resta una: “Semplificare le procedure sarebbe la soluzione migliore”. Nella foto, da sin. in senso orario Cristina Rossello, Lia Procopio Quartapelle, Giulia Pastorella e Mariastella Gelmini

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