Dal 1 gennaio 2026 la legge 104 cambia volto: l’aggiornamento introdotto con la legge 106 del 18 luglio 2025 amplia tutele e flessibilità per chi convive con malattie gravi, croniche, oncologiche o invalidanti e per i familiari che li assistono. Arrivano 10 ore aggiuntive annue di permesso retribuito e una regia più snella per il riconoscimento della disabilità; restano però periodi di assenza non retribuiti legati a visite e cure, che andranno pianificati caso per caso.
Permessi annuali – Dal 2026 i lavoratori con patologie oncologiche, invalidanti o croniche avranno 10 ore extra all’anno di permesso retribuito dedicate a visite, esami e terapie frequenti, in aggiunta ai tre giorni mensili già garantiti dalla legge 104. Il beneficio si estende anche ai familiari che assistono persone con disabilità certificata, nel rispetto dei requisiti: invalidità civile superiore al 33% o riconoscimento di disabilità grave.
Congedo straordinario e smart working – Resta confermato il congedo straordinario retribuito fino a due anni complessivi nell’arco della vita lavorativa, con indennità pari all’ultima retribuzione e copertura contributiva, fruibile in modo continuativo o frazionato per assistere un familiare con disabilità grave. Al rientro, quando compatibile con l’organizzazione aziendale, il lavoratore avrà una priorità nell’accesso allo smart working.
Nuove procedure di accertamento – Il decreto legislativo n. 62/2024 ha introdotto valutazione di base e valutazione multidimensionale, già operative dal 2025 in molte province per accelerare i tempi e integrare i percorsi. Obiettivo: un sistema uniforme su tutto il territorio entro il 1° gennaio 2027. Il certificato medico introduttivo è trasmesso direttamente dai medici certificatori; l’iter si avvia con l’INPS come accertatore unico.
Destinatari e attività coperte – Le misure riguardano i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che assistono persone con disabilità grave o patologie invalidanti e i lavoratori direttamente interessati. Sono coperti visite specialistiche, esami diagnostici, terapie e trattamenti ricorrenti. Ogni richiesta deve essere supportata da documentazione sanitaria aggiornata, in linea con i criteri normativi.
Casi pratici – Dal 2026 un lavoratore con invalidità oncologica al 40% potrà affiancare alle tre giornate mensili le 10 ore extra per esami o terapie. Chi sceglie il congedo straordinario potrà assentarsi fino a 24 mesi complessivi, conservando posto, retribuzione e contributi figurativi, con priorità nello smart working al rientro se compatibile. Una dipendente che assiste un genitore con disabilità grave potrà sommare permessi ordinari e ore aggiuntive oppure optare per il congedo fino a 24 mesi. Un genitore di figlio con malattia cronica certificata potrà utilizzare le ore supplementari per accompagnarlo a visite e trattamenti, beneficiando delle nuove procedure di accertamento. Un lavoratore pubblico che assiste una madre ultraottantenne con disabilità grave avrà diritto a giorni retribuiti e ore aggiuntive, a prescindere dal settore. Anche i part-time potranno usufruire dei permessi e delle ore extra, con calcolo proporzionale. Per richieste urgenti, le ore extra potranno coprire prestazioni impreviste, a condizione di presentare la certificazione della visita effettuata. Per chi ha già fruito del congedo straordinario in passato, resta il limite massimo di 24 mesi sull’intera vita lavorativa, con maggiore flessibilità nella pianificazione insieme ai permessi annui.
Limiti e tempi di applicazione – I benefici non sono automatici: occorrono documentazione sanitaria aggiornata e riconoscimento della disabilità secondo le nuove regole. Valutazione multidimensionale e progetto di vita personalizzato sono già in fase di sperimentazione in diverse province, con piena attuazione nazionale prevista entro il 2027.
Impatto atteso – Le modifiche potrebbero coinvolgere un’ampia platea di lavoratori che già oggi usufruiscono dei permessi per l’assistenza familiare. Le 10 ore aggiuntive annue e la conferma del congedo straordinario fino a due anni offrono strumenti concreti per conciliare lavoro e cura, soprattutto nei nuclei in cui le terapie impongono assenze frequenti. La riforma punta a un welfare più inclusivo, capace di riconoscere e sostenere il carico di cura.
Che cos’è la legge 104 e come si richiede – La legge 104 del 1992 è la cornice per assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità. Prevede permessi retribuiti, congedi e agevolazioni per lavoratori disabili e caregiver: dipendenti pubblici e privati, genitori di minori con disabilità, coniugi, partner uniti civilmente, conviventi di fatto e parenti o affini entro il terzo grado. Per accedere ai benefici serve il riconoscimento di disabilità grave da parte della commissione medica dell’asl, integrata da un medico dell’inps. La domanda si presenta online all’inps allegando la certificazione del medico curante; il verbale rilasciato dall’istituto consente poi di richiedere al datore di lavoro permessi e altri diritti previsti.