Mugnano di Napoli, precipita dal tetto di un capannone: muore operaio di 63 anni

di Redazione

Caduta di sette metri, corsa in ospedale e un cantiere che ora finisce al setaccio degli investigatori: è morto all’ospedale Cardarelli Nicola De Fenza, 63 anni, precipitato dal tetto di un capannone in via Nenni, a Mugnano di Napoli, mentre lavorava su un lucernario.

La dinamica – Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio stava intervenendo su un lucernario quando è scivolato ed è caduto da un’altezza di circa sette metri. I sanitari hanno disposto il trasferimento d’urgenza al Cardarelli, dove l’uomo è deceduto poco dopo il ricovero per le gravi ferite riportate.

Le indagini – Su richiesta dei sanitari è intervenuta la polizia di Stato. La procura di Napoli Nord ha disposto il sequestro della salma in vista dell’esame autoptico e ha aperto un’inchiesta, affidando i primi accertamenti agli agenti del commissariato di Giugliano. Al centro delle verifiche ci sono la dinamica dell’incidente e il rispetto delle misure di sicurezza del cantiere.

Il cantiere e i rapporti d’impresa – L’area di lavoro, come riferisce Il Mattino, sarebbe riconducibile a una ditta legata alla vittima ed insisterebbe su immobili nella disponibilità della famiglia del noto rapper Geolier. I locali, un tempo sede della storica Iris Pavimenti lungo la Circumvallazione Esterna, sarebbero destinati ad attività commerciali legate al mondo della musica e del merchandising. I lavori, affidati dalla società Palumbo a un’impresa terza, sarebbero stati poi subappaltati alla ditta del figlio di De Fenza. Si sta verificando anche la regolarità della Scia presso il Comune di Mugnano.

Il profilo della vittima – Fabbro, originario di Quarto Flegreo, De Fenza aveva alle spalle una vita di lavoro nei cantieri. Lascia la moglie, un figlio e due figlie. Sulla sua morte, definita l’ennesimo incidente sul lavoro nell’area napoletana, la magistratura punta a fare piena luce su cause e responsabilità.

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