Caserta – Prosegue con successo il progetto dell’Orchestra Domenico Cimarosa che, con il Patrocinio Morale della Provincia di Caserta, persegue la valorizzazione dei giovani musicisti e, in particolare, dei talenti lirici del territorio. L’altro giorno si è tenuta, presso Villa Vitrone – Polo Culturale della Provincia di Caserta, una cruciale selezione finalizzata all’affidamento dei ruoli per la prima edizione del Laboratorio Lirico. Questo laboratorio è incentrato sull’opera buffa “La Baronessa Stramba” del compositore a cui l’orchestra è intitolata, Domenico Cimarosa.
L’iniziativa non solo celebra un gioiello del repertorio cimarosiano, ma funge anche da trampolino di lancio professionale per le nuove promesse del canto. A certificare l’alto livello della selezione è stata una commissione presieduta da nomi di spicco della lirica internazionale. A guidare i lavori è stata il celebre soprano Rosa Feola, affiancata dal noto baritono Filippo Morace. Entrambi rappresentano l’eccellenza del canto e sono espressione del talento maturato nel nostro territorio. A completare la giuria di esperti ha partecipato il consiglio direttivo al completo dell’Orchestra “Domenico Cimarosa”: i maestri Domenico Sarcina (presidente Odc), Mario Cataldo (vicepresidente Odc), Ivano Caiazza (direttore artistico e musicale Odc), Mauro Russo (responsabile org.vo orchestra Odc) e la musicologa e docente Afam Paola De Simone. Dopo un’attenta valutazione, sono stati selezionati dodici cantanti lirici per prendere parte al primo Laboratorio Lirico, un percorso intensivo che porterà alla messa in scena dell’opera.
“La Baronessa stramba” di Domenico Cimarosa su libretto di Pasquale Mililotti è una farsa per musica che costituiva il secondo atto dell’opera “I sdegni per amore”, […che per vari accidenti e per mancanza di tempo, si è dovuta ridurre in un solo atto…]. Andata per la prima volta in scena presso il Teatro Nuovo di Napoli nel gennaio del 1776 con il titolo de “I matrimoni in ballo”, verrà rappresentata con il titolo “La Baronessa stramba” 10 anni dopo nello stesso teatro in aggiunta alla commedia per musica in due atti “Il Credulo” come quarta opera del Carnevale 1786 (rappresentata anche a San Pietroburgo a partire dal 1794 fino alla fine dell’anno seguente), con l’aggiunta di sei nuovi pezzi musicati.
Il gusto degli spettatori, modificatosi nel tempo, chiedeva che dopo una rappresentazione, un’altra breve farsa buffa, sempre in tema con la precedente, con gli stessi personaggi a far da protagonisti, magari mascherati, si unisse a chiudere allegramente il tutto e a farne la morale. L’edizione proposta per il Laboratorio Lirico è quella curata per la revisione critica da Ivano Caiazza. inviato da Maria Grazia Canzano (collaboratrice Museo Olivetti e del Cesaf Maestri del Lavoro)