Napoli, America’s Cup: è corsa contro il tempo per il villaggio a Bagnoli

di Redazione

Resta a Bagnoli la grande incognita dell’organizzazione dell’America’s Cup, l’evento velico più prestigioso del mondo che nel 2027 porterà nel Golfo di Napoli i bolidi del mare. La macchina organizzativa è già in moto, ma i riflettori restano puntati sull’ex area Italsider, dove dovrà sorgere il villaggio che ospiterà gli equipaggi dei sei team in gara. Il nodo principale riguarda i lavori di riqualificazione e bonifica, tra espropri, messa in sicurezza della colmata e iter burocratici complessi. L’obiettivo è chiaro: entro aprile 2026 dovranno avviarsi i cantieri, per consentire di completare tutto entro l’anno precedente alle regate.

Ottimismo istituzionale, ma tempi stretti – Nonostante le difficoltà, il clima resta fiducioso. Nel Salone delle Grida della Camera di Commercio, durante la presentazione ufficiale dell’America’s Cup, la direttrice dell’evento Leslie Ryan, l’amministratore delegato di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi hanno mostrato compattezza e determinazione.

“Sono cominciati i lavori, stiamo andando avanti, il cronoprogramma è molto ben definito. Chiaramente abbiamo tempi molto stretti, ma le attività avranno un rilascio progressivo”, ha spiegato Manfredi. Per Ryan, “il punto critico è Bagnoli, dove dobbiamo lavorare molto. Le squadre saranno qui presenti ad aprile dell’anno prossimo e dobbiamo essere pronti per quella data”, ha precisato, riferendosi all’avvio delle strutture logistiche e dei lavori preparatori. Sulla stessa linea Molineris: “Se non ci mettiamo degli obiettivi sfidanti con distanza di poco tempo e cerchiamo tutti di lavorare insieme per arrivare a questo obiettivo, allora sono convinto e siamo convinti che ci arriviamo”.

La regia della Camera di Commercio – Centrale il ruolo dell’ente camerale napoletano, presieduto da Ciro Fiola, che fungerà da garante nei contratti tra le imprese locali e l’organizzazione della Coppa America. L’obiettivo è far sì che il grande evento generi ricadute concrete sul tessuto economico cittadino. “Abbiamo invitato dai piccoli artigiani di grande qualità alla grande industria. C’è tutto il mondo imprenditoriale che serve per l’America’s Cup”, ha dichiarato Fiola. IN ALTO IL VIDEO

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