Per oltre trent’anni avrebbero stretto nella morsa di usura ed estorsioni un imprenditore di Cetraro, approfittando della forza intimidatrice della ’ndrangheta. Marito e moglie, originari di Acquappesa e residenti nella cittadina tirrenica, sono finiti nuovamente al centro di un’inchiesta che questa volta li vede accusati di aver agito con metodo mafioso. Nei loro confronti il Tribunale di Catanzaro – sezione giudice per le indagini preliminari – gup, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Il provvedimento – L’ordinanza, eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale I.C.O. di Roma e del Comando Provinciale di Cosenza, riconosce l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione a condotte usurarie ed estorsive aggravate dal ricorso al metodo mafioso.
I precedenti – I due erano già detenuti per effetto di un provvedimento emesso dal Tribunale di Paola nell’aprile 2025, sempre per usura ed estorsione ai danni dello stesso imprenditore. Un vortice di violenze e vessazioni che, secondo gli inquirenti, si sarebbe protratto per decenni.
Le indagini – L’ordinanza odierna non apre un nuovo fascicolo ma consolida le risultanze investigative, approfondendo gli elementi che hanno permesso di contestare ai coniugi anche l’aggravante mafiosa.
Il contesto – Cetraro è da tempo terreno di dominio di una delle ’ndrine più radicate e potenti della Calabria, quella guidata da Franco Muto, detto “u luongu” o “il re del pesce”. Una realtà criminale che negli ultimi anni ha mostrato i segni di una nuova stagione di violenza: il ferimento a colpi di Kalashnikov di Guido Pinto nel 2022, l’omicidio di Alessandro Cataldo nel 2023 e quello di Giuseppe Corallo nel 2025. A questi si aggiungono azioni dimostrative volte a ribadire il controllo sul territorio, come la distruzione e il furto di telecamere comunali, l’incendio di automezzi della società di raccolta rifiuti e le intimidazioni con colpi di pistola contro attività commerciali. IN ALTO IL VIDEO