Marcianise, omaggio di Salvatore Costanzo alla scultura di Onofrio Buccini

di Redazione

Marcianise (Caserta) – “Le verità di Buccini: vicende, personaggi e sculture dell’Ottocento”, rappresenta l’ultimo impegnativo volume scritto dall’architetto e storico dell’arte Salvatore Costanzo. Data la ricchezza del corpus dei documenti, lo studio approfondisce criticamente l’opera dello scultore di Marcianise, e offre un panorama autorevole e compendioso della storia artistica dell’Ottocento.

Onofrio Buccini – scrive Costanzo – è una delle considerevoli figure della scultura neoclassica con cui si conclude il ciclo iniziato il secolo prima dal Canova. Il suo avvento a Napoli arricchì il panorama plastico-figurativo dei territori meridionali perché Buccini non smise mai di creare degli straordinari ritratti e monumenti celebrativi. Nel periodo maturo lo scultore fu aperto alle tematiche veriste di Stanislao Lista e Achille D’Orsi, accostandosi sovente ai moduli dell’arte purista del Bartolini, di cui approfondì in senso romantico e naturalistico le sue ricerche formali.

Le sue opere, mai allineate in un ordine sommario, rappresentano un registro espressivo di situazioni e di sentimenti artistici, talvolta angosciosi, ma in nessun caso lasciati a se stessi, a cui solo il valente Maestro marcianisano potesse dar forma. Buccini ha scolpito con i sentimenti degli uomini, ha sofferto con le loro lacrime, ha saputo far capire nel marmo le gioie e i patimenti di tutti”.

Lo scultore fu certo una figura poliedrica in grado di destreggiarsi tra espressioni e raffigurazioni differenti; un’abilità di cui possiamo leggere gli straordinari esiti proprio nelle sue maggiori opere celebrative: Monumento a Giambattista Vico nella Villa comunale di Napoli, realizzato durante il soggiorno dell’artista nello studio del principe Leopoldo II di Borbone, fratello del re Ferdinando II;  il  gruppo della Sirena Partenope in  Piazza Sannazaro, il Monumento alla Carità in Marcianise e il Monumento al Vanvitelli in Caserta. Unici i suoi busti che rappresentano creazioni artistiche di personaggi illustri per la Città di Napoli e, più diffusamente, per committenze in Terra di Lavoro e nelle regioni del sud.

“Il punto chiave del libro – sottolinea l’autore – riguarda le numerose ‘verità’ di Onofrio, in cui rivivono protagonisti e vicende legati ai diversi periodi della sua attività artistica; opinioni e risentimenti di artefici agli inizi di una prolifica carriera; artigiani, scultori e officine di importanti maestri (Tito Angelini e Tommaso Solari), in un continuo scambio tra teorie e pratiche stilistiche; umori ed eventi familiari di amici, nemici e committenti, testimoni di idee e tensioni del tempo”.

In definitiva, lo studio di Costanzo rappresenta uno straordinario inedito sugli interessi stilistici di Buccini, sulla personalità e sul “temperamento indomito e tenace” del Maestro, in cui viene affrontata in maniera sistematica la ricostruzione dei rapporti con la committenza (pubblica e privata) nei vari momenti della sua carriera; viene chiarita la biografia primaria di ciascun problema artistico; vengono indicati i problemi che restano aperti sulla paternità di alcune sculture che attendono altre ricerche e nuove prospettive.

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