Napoli – In Italia la spesa sanitaria continua a crescere: gli ultimi dati relativi al 2023 affermano che la spesa ha raggiunto i 176,1 miliardi di euro, pari all’8,3% del Pil. Una parte significativa di questa spesa – circa 45 miliardi di euro – ricade direttamente sulle famiglie, mentre invece meno del 10% viene mediata da assicurazioni e fondi sanitari, evidenziando “un divario importante rispetto ad altri Paesi europei”.
Igb Broker sarà presente il prossimo 24 settembre 2025 al Convegno Ecm “Patogeni emergenti e antibiotico-resistenza: quale futuro?” presso il Policlinico Federico II di Napoli, sottolineando la volontà di contribuire a momenti di confronto scientifico e professionale sulla salute pubblica. Tra i temi trattati dagli esperti ci sarà anche il virus West Nile, vero spauracchio dell’estate degli italiani. “L’estate appena trascorsa, con l’emergenza legata al West Nile, è esempio lampante di come l’imprevedibilità sia una variabile costante nel campo della salute pubblica. È necessario lavorare insieme per rendere queste soluzioni più accessibili, proteggendo cittadini e professionisti e creando una cultura assicurativa che continua a farsi strada ancora troppo lentamente”. Lo afferma Angelo Coviello, ceo di Igb Broker, che parla di una sensibilità verso le assicurazioni sanitarie a “due velocità”.
Se infatti tra i professionisti sanitari, grazie anche all’obbligo di assicurazione introdotto dalla Legge Gelli, cresce la consapevolezza dell’importanza della copertura assicurativa (tra il 2011 e il 2022 il numero di professionisti sanitari assicurati è passato da 297.357 a 442.179, con un incremento del 48,7%), la sensibilità dei cittadini privati verso la mediazione assicurativa per l’accesso alle cure mediche resta molto limitata. “Parliamo chiaramente – afferma Coviello – di due tipologie di ‘protezione’ diverse, ma i numeri cristallizzano come in alcune aree del Paese serva una cultura diversa per far percepire l’importanza dello strumento assicurativo”. Questa situazione crea – secondo Coviello – un sistema “a due velocità”, in cui chi opera nel settore sanitario è protetto, mentre l’accesso alle cure per la popolazione generale può risultare disomogeneo.
Questo nonostante, nel comparto salute, la raccolta premi complessiva ha superato i 7,4 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 6,7% rispetto all’anno precedente. Il ramo malattia, in particolare, ha registrato un incremento a doppia cifra (+10,9%), confermando la crescente domanda di strumenti assicurativi a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale e delle famiglie. “Oggi più che mai, le polizze salute rappresentano un presidio essenziale per garantire continuità e accessibilità alle cure”, continua il broker. “La spesa sanitaria privata – sostiene Coviello – grava in modo significativo sui bilanci delle famiglie italiane, ma solo una minima parte è coperta da strumenti assicurativi. È necessario lavorare insieme per rendere queste soluzioni più accessibili, proteggendo cittadini e professionisti e creando una cultura assicurativa che continua a farsi strada ancora troppo lentamente”. “Sostenere una cultura assicurativa diffusa è oggi fondamentale non solo per la protezione dei professionisti sanitari, ma anche per garantire un accesso equo alle cure a tutti i cittadini. L’obiettivo – conclude – deve essere creare un sistema in cui la prevenzione e la tutela sanitaria non siano privilegio di pochi, ma un diritto realmente accessibile”.