Caserta – Dopo anni di relativa quiete, Villa Vitrone torna a essere un punto nevralgico della vita culturale casertana. L’aumento delle visite al Museo Dinamico della Tecnologia “Adriano Olivetti” segna un’inversione di tendenza evidente, innescata dalla creazione del Polo Museale Provinciale voluto dall’Ente Provincia, che ha unito idealmente le attività del sito di via Vitrone con il Museo Campano di Capua.
La sinergia tra i musei e il ritorno del pubblico – L’iniziativa si è rivelata efficace sia sul piano culturale che su quello sociale, come dimostrano i dati sulle presenze e l’eco crescente nei media e sui portali web. Un ritorno al passato per Villa Vitrone, che un decennio fa ospitava l’assessorato alla Cultura, la biblioteca Federico Scialla e il museo dello Sport. Un trend positivo destinato a consolidarsi con l’avvio del nuovo anno scolastico, che promette una maggiore partecipazione da parte degli studenti.
Il ruolo del CeSAF e dei Maestri del Lavoro – A gestire il museo è il Centro Studi Maestri del Lavoro d’Italia (CeSAF), presieduto da Mauro Nemesio Rossi, che insieme a soci e docenti incarna pienamente il valore dell’onorificenza di Maestro del Lavoro. Un titolo spesso confuso con quello di Cavaliere del Lavoro, ma ben distinto per finalità e natura. «È doveroso specificare chi siamo – chiarisce Rossi – anche perché spesso ci chiamano cavalieri, che di fatto non siamo. Precisare significa anche sollecitare i nostri iscritti alla loro missione e certamente in questo momento di grande crescita abbiamo bisogno del loro apporto».
Maestri e Cavalieri: due visioni, un’unica missione – La distinzione tra Maestro del Lavoro e Cavaliere del Lavoro riflette due percorsi differenti, ma complementari. Il primo è un riconoscimento conferito a lavoratori dipendenti che si distinguono per meriti professionali e morali; il secondo è destinato a imprenditori e manager che si sono affermati per capacità imprenditoriale, visione e impegno nel tessuto economico nazionale. La Stella al Merito del Lavoro, che attribuisce il titolo di Maestro del Lavoro, fu istituita per la prima volta con Regio Decreto il 30 dicembre 1923. A conferirla oggi è il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero del Lavoro. È un titolo che premia carriera, etica, esperienza e dedizione, riconoscendo ai lavoratori il ruolo di guida morale e tecnica per le nuove generazioni.
Dalla memoria storica al supporto attivo ai giovani – Tra i Maestri del Lavoro più noti figurano Luigi Arisio, dirigente Fiat e protagonista della “marcia dei quarantamila”; Corradino D’Ascanio, inventore della Vespa e del prototipo dell’elicottero moderno; Luigi Kullmann, fondatore dello Skating Hockey Club Monza. La loro eredità oggi si riflette anche nelle attività del CeSAF. Proprio da una carenza di iniziative in alcune province italiane è nata l’idea del centro casertano, voluto dal compianto Gianluigi Diamantini, già presidente della Federazione Nazionale. Il CeSAF lavora in sinergia con Talenti srl e Randstad spa, offrendo percorsi di orientamento e placement per neolaureati e diplomati del territorio.
L’apporto dei Cavalieri del Lavoro al progetto CeSAF – Sebbene formalmente distinti, anche i Cavalieri del Lavoro collaborano con il museo, offrendo visite aziendali orientative ai giovani. Il loro contributo è esemplificato da nomi di rilievo dell’imprenditoria italiana: Gianni Agnelli, Pietro Barilla, Rina Brion Tomasin, Enzo Ferrari, Emilio Lavazza, Guglielmo Marconi, Adriano Olivetti. Tra i Cavalieri attivamente coinvolti con il CeSAF si annoverano la dottoressa Stefania Brancaccio, Alessandro Pasca di Magliano, Giorgio Pino, l’Academia della Laminazione Sottile di Massimo Moschini e Carlo Pontecorvo.
Una visione comune per il futuro – Che si tratti di eccellenza nella produzione o nella visione d’impresa, la collaborazione tra Maestri e Cavalieri del Lavoro rappresenta una testimonianza viva dell’Italia che lavora, crea, innova e trasmette. Il Museo Dinamico della Tecnologia “Adriano Olivetti” ne è oggi uno dei simboli più attivi e dinamici.