Gaza, nuove incursioni israeliane: almeno 70 morti in 24 ore. L’Idf avanza verso il centro di Gaza City

di Redazione

Almeno 70 palestinesi, tra cui 18 persone in attesa di aiuti umanitari, hanno perso la vita nelle ultime 24 ore a seguito dei bombardamenti condotti dalle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Il bilancio, fornito dal ministero della Sanità di Gaza, fa salire il numero complessivo delle vittime dall’inizio del conflitto a 62.192 morti e 157.114 feriti.

Nelle prime ore di oggi, almeno 20 persone sono state uccise nei raid aerei, secondo quanto riportato da Al Jazeera, che cita fonti mediche locali. Tra loro, otto civili si trovavano in fila per ricevere aiuti umanitari. Intanto, i reparti dell’Idf hanno fatto ingresso nella periferia di Gaza City: lo ha annunciato il portavoce militare israeliano, generale di brigata Effie Defrin, parlando di un’operazione destinata a estendersi nelle prossime ore.

Offensiva su Gaza City e richiami di massa – Israele si prepara a intensificare le operazioni militari nella parte settentrionale della Striscia. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato di “abbreviare i tempi per la conquista delle ultime roccaforti del terrore e per la sconfitta di Hamas”, come riportato dal Times of Israel. In vista dell’operazione, l’esercito ha richiamato circa 130mila riservisti e prolungato di un mese il servizio di quelli già attivi. Parallelamente, le autorità israeliane hanno informato le organizzazioni umanitarie e il personale sanitario di pianificare l’evacuazione dei civili verso sud.

Hamas accusa Israele di boicottare la mediazione – Il movimento islamista ha accusato Israele di voler ostacolare ogni ipotesi di cessate il fuoco, definendo l’inizio dell’offensiva su Gaza City “un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori”. Hamas sostiene di aver accettato l’ultima proposta presentata per un accordo, mentre Netanyahu – non rispondendo – si dimostrerebbe “il vero ostacolo a qualsiasi intesa”.

Macron: “Verso una guerra permanente” – La preoccupazione per un’escalation senza fine è stata rilanciata anche dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui il piano israeliano per la conquista di Gaza City rischia di condurre a “una guerra permanente”.

Aumentano i morti per fame – Non si fermano le vittime causate dalla crisi umanitaria. Secondo il ministero della Salute di Gaza, sarebbero 271 le persone decedute per fame e malnutrizione, tra cui 112 minori. Dall’introduzione, lo scorso 27 maggio, del nuovo sistema di distribuzione degli aiuti attraverso la Gaza Humanitarian Foundation, sono almeno 2.036 i civili uccisi e 15.064 i feriti mentre cercavano cibo o beni di prima necessità.

Cisgiordania, via libera al progetto “E1” – Il governo israeliano ha dato il via libera definitivo al progetto di insediamento E1 nella Cisgiordania occupata, che prevede la costruzione di colonie tra Gerusalemme Est e l’insediamento di Ma’ale Adumim. Un’iniziativa che, secondo i critici, dividerà in due la Cisgiordania, rendendo impraticabile la formazione di uno Stato palestinese contiguo. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha definito la decisione “storica”. L’Autorità Nazionale Palestinese ha replicato duramente: “Il progetto frammenta l’unità del territorio trasformandolo in una vera e propria prigione”. Dello stesso tenore il commento del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha definito “inaccettabili” i nuovi insediamenti.

Raid nel sud del Libano: ucciso un civile – La tensione si estende anche al confine settentrionale. Un drone israeliano ha colpito una motocicletta a Deir Sirian, nel distretto libanese di Marjeyoun, uccidendo il conducente, identificato dai media locali come Salim Salman el Khatib. Secondo L’Orient Le Jour, due suoi fratelli erano già rimasti uccisi in precedenti attacchi. Dopo il raid, droni israeliani hanno continuato a sorvolare l’area.

Guterres: “Serve un cessate il fuoco immediato” – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rinnovato l’appello a Israele e Hamas per fermare le ostilità: “È fondamentale raggiungere subito un cessate il fuoco per evitare le morti e la distruzione che un’operazione militare contro Gaza City inevitabilmente causerebbe”.

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