Non c’è mai stata alcuna rapina, nessun commando armato, nessuna fuga su due ruote. A distanza di due giorni da quello che sembrava un colpo spettacolare messo a segno nel quartiere Pianura di Napoli, la verità è emersa con una confessione spontanea: l’intera vicenda era stata inscenata. Il protagonista è un rappresentante di gioielli di 34 anni, ora denunciato dai carabinieri della compagnia di Napoli Bagnoli per simulazione di reato.
Il debito e la messa in scena – Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo aveva contratto un debito da 500mila euro con un imprenditore. Una cifra ingente, che avrebbe tentato di saldare piazzando una borsa contenente circa 5 chili di preziosi. Le pressioni non sarebbero però arrivate dal creditore, che – al contrario – avrebbe concesso maggiore tempo per sanare il debito. A pesare sull’uomo, invece, sarebbero state l’attenzione mediatica e l’intensificarsi delle indagini. Sentitosi braccato, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri, ammettendo di aver inventato la storia per giustificare la scomparsa dell’oro.
La finta rapina all’alba – La denuncia iniziale risaliva alla mattina del 24 luglio scorso. Il 34enne aveva raccontato di essere stato vittima di una rapina in via Leonardo Sciascia, poco dopo le ore 7. A suo dire, quattro uomini armati e con il volto coperto lo avrebbero sorpreso mentre stava salendo in auto per andare al lavoro, minacciandolo con le pistole e costringendolo a consegnare la borsa con i gioielli. Una messinscena ben congegnata, al punto da far scattare le indagini dei carabinieri, che avevano anche avviato la raccolta delle immagini di videosorveglianza della zona.
Fine dell’inganno – Col passare dei tempo, però, il racconto dell’uomo ha iniziato a vacillare. I militari non hanno mai smesso di indagare, stringendo progressivamente il cerchio fino a portare alla svolta: la confessione. Nessun colpo pianificato nei dettagli, nessuna banda specializzata. Solo un uomo in difficoltà, che ha cercato di aggirare il problema economico con una denuncia falsa.