Orio al Serio, muore risucchiato dal motore di un aereo: la vittima è Andrea Russo

di Redazione

Un gesto estremo e terribile ha sconvolto nella mattinata di martedì 8 luglio l’aeroporto di Orio al Serio, uno degli scali più trafficati d’Italia. Poco prima delle ore 10, un uomo è morto dopo essersi lanciato nel motore acceso di un Airbus A319 della compagnia Volotea, in fase di rullaggio per il decollo verso le Asturie, nel nord della Spagna.

L’irruzione e la tragedia sulla pista – Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, identificato in Andrea Russo, 35 anni, residente a Calcinate (Bergamo), ha raggiunto lo scalo alla guida della sua Fiat 500 rossa. Dopo aver abbandonato l’auto in un parcheggio, si è diretto di corsa verso l’area arrivi, ha forzato una porta di sicurezza che conduce direttamente alle piazzole di sosta degli aerei ed è riuscito a introdursi nella pista, nonostante il tentativo della polizia aeroportuale di bloccarlo. Una corsa disperata terminata tragicamente quando si è gettato nel motore del velivolo in movimento.

Voli sospesi e indagini in corso – L’incidente ha imposto la sospensione temporanea di tutte le operazioni di volo dalle ore 10.20 alle 12, come comunicato dalla Sacbo, società di gestione dell’aeroporto. In una nota, l’azienda ha parlato di un «incidente verificatosi sulla via di rullaggio, le cui cause sono in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine».

La polizia scientifica ha esaminato l’auto di Russo alla presenza del sostituto procuratore Letizia Aloisio, senza trovare elementi utili a spiegare l’accaduto. «Stiamo investigando sui suoi eventuali rapporti con l’aeroporto o con il mondo degli aerei», ha spiegato il procuratore della Repubblica di Bergamo Maurizio Romanelli. «Nell’auto, ingombra di ogni tipo di materiale, non abbiamo trovato nulla che possa offrire una spiegazione».

Un passato difficile e una vita da ricostruire – Russo era nato il 28 gennaio 1990. Aveva un fratello e viveva da qualche tempo a Mornico al Serio, in una casa di proprietà della famiglia. In gioventù aveva affrontato problemi legati alla tossicodipendenza ed era stato ospite di una comunità di recupero. Negli ultimi anni, tuttavia, si era rialzato, svolgendo piccoli lavori di manutenzione e cercando di riprendere in mano la propria vita. A Calcinate era conosciuto soprattutto per la figura della madre, Anna Sordelliti, ostetrica molto stimata nel paese. La notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità.

Il cordoglio del sindaco – «Di fronte a questa tragedia che ci lascia attoniti e profondamente addolorati – ha dichiarato il sindaco di Calcinate Lorena Boni – desidero esprimere, a nome mio personale, dell’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza, la più sentita vicinanza e il cordoglio alla famiglia e a tutti coloro che hanno voluto bene a questo giovane ragazzo. La notizia ci colpisce nel profondo e ci ricorda quanto siamo fragili e quanto sia importante coltivare ogni giorno il senso della comunità, perché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie difficoltà».

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