Potrebbe essere partita dal primo piano la fuga di gas che mercoledì sera, a Napoli, ha innescato una violenta esplosione in un edificio di via Peppino De Filippo, a due passi da via Foria. La deflagrazione ha provocato il crollo di parte dello stabile, causando la morte di un uomo e il ferimento di due persone, tra cui una donna in gravi condizioni.
L’ipotesi della fuga di gas – Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli inquirenti, la fuoriuscita di gas potrebbe essere avvenuta al primo piano dello stabile. La donna rimasta gravemente ferita si trovava proprio lì quando lo scoppio l’ha scaraventata giù, facendola precipitare al piano inferiore. L’onda d’urto ha provocato il crollo del solaio e seri danni anche ai locali adiacenti, tra cui quelli del ristorante A Figlia d’’o Marenaro.
Indagini in corso – Sulla tragedia sta indagando la Squadra Mobile di Napoli, sotto il coordinamento della Procura (sezione “lavoro e colpe professionali”), con il pubblico ministero Federica D’Amodio e il procuratore aggiunto Antonio Ricci. È stato aperto un fascicolo al momento contro ignoti. Oltre ai vigili del fuoco, sul posto sono intervenuti anche gli specialisti della Polizia Scientifica per gli accertamenti tecnici.
La vittima – A perdere la vita è stato Giovanni Scala, 57 anni, impiegato da tempo nel ristorante Da Corrado, dove si occupava della pulizia delle cozze. Al momento dell’esplosione si trovava nel deposito sottostante il palazzo, proprio mentre stava per iniziare il turno. Il boato, avvertito distintamente in tutta la zona, ha fatto crollare la struttura, intrappolandolo tra le macerie. I vigili del fuoco, allertati dai familiari accorsi disperati sul posto, hanno scavato a lungo nella speranza di trovarlo ancora in vita. «Lo chiamavamo, lo cercavamo tra le macerie», raccontano alcuni parenti. Ma ogni sforzo si è rivelato vano: Giovanni è stato estratto senza vita. Nel quartiere lo ricordano come «un uomo onesto, un gran lavoratore». Proprio in quel deposito, dove svolgeva mansioni umili ma fondamentali per l’attività del ristorante, ha trovato la morte.
La donna ferita – L’altra vittima della deflagrazione è una donna che abitava al primo piano dell’edificio. Lo scoppio l’ha fatta precipitare al piano di sotto. È stata estratta viva dai vigili del fuoco, con l’aiuto di un residente, secondo quanto trapela. Ricoverata d’urgenza all’ospedale Vecchio Pellegrini per un’emorragia, è stata poi trasferita all’Ospedale del Mare, dove versa in gravi condizioni.
Edificio danneggiato – L’esplosione ha causato danni ingenti allo stabile e agli ambienti circostanti. I nuovi locali del ristorante A Figlia d’’o Marenaro, adiacenti al deposito, sono stati investiti dall’onda d’urto. Restano da valutare la tenuta strutturale dell’edificio e le eventuali responsabilità sulla sicurezza degli impianti.