Non più soltanto un rito quotidiano da consumare al banco, ma una vera e propria esperienza sensoriale. A Napoli, La Caffettiera di piazza dei Martiri ha trasformato il caffè in protagonista assoluto di un percorso gastronomico raffinato, dove ogni sorso diventa racconto e ogni aroma si sposa con la creatività in cucina.
Cuore del progetto, pensato per educare e stupire al tempo stesso, è stato il Caffè Sol de Yungas, pregiata monorigine proveniente dall’omonima regione boliviana. Un caffè raro, dai sentori delicati di frutta dolce, agrumi, frutti di bosco e mandarino. A sottolinearne l’unicità è stata Stefania Zecchi, coffelier di 1895 Coffee Designers by Lavazza, che ha guidato gli ospiti in un percorso di scoperta, affiancata dal presidente di Ais Campania, Tommaso Luongo.
Tre le tecniche di estrazione protagoniste dell’evento: Cold Brew, Chemex e cocktail a base di caffè. A ognuna, lo chef Gianluca d’Agostino del ristorante Joca ha abbinato piatti pensati per esaltare, attraverso contrasti e assonanze, il profilo aromatico della bevanda. Un gioco di accostamenti, studiato per stimolare il palato e innescare riflessioni su un ingrediente troppo spesso dato per scontato.
A fare gli onori di casa Guglielmo Campajola, patron de La Caffettiera, che ha accolto i partecipanti in un ambiente intimo e coinvolgente, dove la lentezza dell’assaggio ha preso il posto della frenesia della tazzina. L’obiettivo? Riscoprire il caffè non solo come abitudine, ma come elemento nobile della cultura gastronomica, capace di raccontare mondi lontani e aprire nuovi scenari di gusto. Un viaggio nel gusto che, partendo dal cuore di Napoli, guarda lontano. IN ALTO IL VIDEO