In occasione della Quinta Domenica di Pasqua, il 18 maggio prossimo, monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, ha offerto un’intensa meditazione sulla “porta della fede”, ispirandosi al brano tratto dagli Atti degli Apostoli e collegandolo a un passaggio fondamentale della recente storia della Chiesa: l’Anno della Fede, voluto da Benedetto XVI e subito rilanciato da Papa Francesco.
Nel suo commento domenicale, diffuso anche attraverso un videomessaggio (guarda in alto), monsignor Spinillo ha ripercorso il cammino dei primi cristiani, ricordando come la persecuzione che li aveva costretti a fuggire da Gerusalemme fosse diventata, in realtà, veicolo di evangelizzazione: “Dovunque andassero – ha spiegato – edificavano nuove comunità. È così che, di ritorno ad Antiochia, Paolo e Barnaba potevano raccontare con entusiasmo come il Signore avesse aperto anche ai pagani la porta della fede”.
Il vescovo ha quindi invitato i fedeli a riscoprire la forza trasformativa di questa porta spirituale: entrare nella fede, ha sottolineato, significa uscire dalle logiche mondane che ancora oggi ci imprigionano – dal consumismo all’indifferenza – per abbracciare un’esistenza nuova, fondata sulla legge dell’amore.
Al centro della riflessione, infatti, il “comandamento nuovo” lasciato da Gesù ai suoi discepoli: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Un invito che, per monsignor Spinillo, rappresenta la vera chiave per vivere in comunione con Dio e contribuire, insieme al Cristo risorto, a generare “vita nuova di resurrezione” per l’intera umanità. “Ogni volta che scegliamo di amare come Lui – ha concluso il presule – diventiamo anche noi costruttori di una storia rinnovata, segnata dalla luce e dalla speranza che solo il Vangelo sa donare”. IN ALTO IL VIDEO