Sono trascorsi 140 anni dall’inaugurazione dell’acquedotto partenopeo, infrastruttura fondamentale che ancora oggi garantisce l’approvvigionamento idrico alla città di Napoli. Per celebrare questo storico traguardo, la società speciale Acqua Bene Comune (ABC), fondata e controllata dal Comune di Napoli, ha scelto un luogo altamente simbolico: i Quartieri Spagnoli.
La cerimonia si è svolta nella sede della Fondazione FOQUS, che ospita EduQa, la prima scuola italiana a vocazione ambientale. Proprio qui, tra bambini e operatori del settore, si è ribadita l’importanza di educare fin da piccoli al valore dell’acqua, una risorsa fondamentale ma troppo spesso sottovalutata. «È importante insegnare ai bambini e ai ragazzi il valore dell’acqua – ha sottolineato Rachele Furfaro, presidente della Fondazione FOQUS –. Dobbiamo farlo nei luoghi della formazione, in quelli dove si costruisce il futuro delle persone e del pianeta. Per questo siamo felici di ospitare questa iniziativa e onorati del dono ricevuto».
L’ABC ha infatti donato due beverini alla scuola, per trasmettere ai giovanissimi studenti di EduQa l’importanza delle buone prassi nella gestione dell’acqua, anche attraverso piccoli gesti quotidiani. Un’azione simbolica ma concreta, che rientra nella missione stessa della società idrica napoletana. «L’educazione ambientale è parte integrante dello statuto dell’ABC – ha ricordato Andrea Torino, commissario straordinario dell’azienda –. Celebrare i 140 anni dell’acquedotto in un luogo come questo è una scelta precisa: vogliamo che i bambini sappiano cosa significa avere acqua pubblica, di qualità e accessibile a tutti. E vogliamo farlo attraverso l’esperienza diretta, con gesti semplici ma ricchi di significato».
Alla giornata ha preso parte anche il direttore dell’ABC, Sergio De Marco, che ha sottolineato il valore culturale e civile dell’iniziativa: «Dobbiamo invogliare la gente a usare l’acqua con maggiore coscienza, ma anche a berla. L’acqua pubblica è un bene prezioso, e farlo capire alle nuove generazioni è un dovere». IN ALTO IL VIDEO