Ucciso in sala slot a Cesa, il 17 aprile i funerali di Davide Carbisiero

di Redazione

Saranno celebrati domani, mercoledì 17 aprile, i funerali di Davide Carbisiero, il 19enne di Succivo ucciso con un colpo di pistola, nella notte tra sabato e domenica, all’interno di una sala slot di Cesa. La cerimonia funebre è fissata per le ore 14.30 nella chiesa della Trasfigurazione di Succivo, nel cuore del piccolo comune atellano dove Davide viveva con la madre e i suoi cinque fratelli.

Dopo l’autopsia effettuata dall’anatomopatologo Antonio Lombardi, disposta dalla Procura dei Minori di Napoli e alla quale hanno assistito i consulenti tecnici di parte, la salma è stata restituita alla famiglia per consentire l’ultimo, struggente saluto.

Nel frattempo, le indagini sull’omicidio proseguono senza sosta. Nelle stesse ore in cui i parenti si preparano al funerale, si è svolta dinanzi al Tribunale per i Minorenni l’udienza di convalida del fermo di Francesco F., il 17enne originario di Castel Volturno e domiciliato a Orta di Atella, che si è costituito ai carabinieri di Aversa confessando di aver premuto il grilletto.

Una confessione che non basta, però, a fare piena luce su quanto accaduto. Il giovane, studente delle superiori, ha sostenuto di aver incontrato per caso Davide nei pressi della sala slot e di aver voluto mostrargli la pistola, una Beretta calibro 8 a salve modificata, che portava con sé. Durante il maneggiamento dell’arma sarebbe partito un colpo “per errore”, ha raccontato. Una versione confermata da un amico maggiorenne che sarebbe stato con lui, anche se non convince del tutto gli inquirenti.

Gli investigatori del Gruppo Carabinieri di Aversa continuano a scavare, analizzando i tabulati telefonici dei ragazzi, cercando di ricostruire le ultime ore della vittima e di capire se l’incontro sia stato davvero fortuito o concordato. L’assenza di immagini dalla sala slot, le cui telecamere risultavano fuori uso, complica ulteriormente il lavoro degli inquirenti, che al momento si affidano alle registrazioni del sistema di videosorveglianza comunale e ai rilievi effettuati nell’area.

Non meno delicato il contesto in cui il delitto è maturato. Davide, infatti, era sentimentalmente legato alla figlia di Massimiliano Milone, di Orta di Atella, considerato un esponente del narcotraffico nell’agro atellano. Una circostanza che aveva inizialmente portato la Dda di Napoli ad affacciarsi sull’indagine, salvo poi defilarsi quando il movente mafioso è apparso improbabile.

La comunità di Succivo è scossa e si stringe attorno alla famiglia Carbisiero. Il fratello maggiore di Davide, Gennaro, imprenditore noto in zona per i suoi ristoranti e negozi di abbigliamento con marchio “Gegè”, ha commentato con dolore e rabbia: “Per me è un mostro e deve pagare. Mio fratello era un bravo ragazzo, mi aiutava nei miei negozi. E me l’ha ucciso, a pochi giorni dal mio matrimonio”.

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