Gricignano, Lettieri annulla il Puc di Santagata: “Occorre nuovo piano conforme a osservazioni Provincia”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – La notizia era nell’aria da qualche settimana, ma oggi pomeriggio è arrivata la conferma ufficiale: l’amministrazione comunale di Gricignano, guidata dal sindaco Vittorio Lettieri, ha deciso di annullare in autotutela la delibera di adozione del Piano Urbanistico Comunale (Puc) approvato nel 2022 dalla precedente amministrazione di Vincenzo Santagata. Il provvedimento è stato adottato all’unanimità dall’esecutivo.

L’annullamento è stato motivato principalmente dalle prescrizioni contenute nella determinazione della Provincia di Caserta del 27 febbraio 2023, che, pur riguardando aspetti formali, “incidono sostanzialmente sulle determinazioni contenute nel Puc”, si legge. In particolare, la Provincia aveva sollevato una serie di osservazioni che, se rispettate, avrebbero portato a un Puc “del tutto diverso da quello adottato”, come evidenziato dal responsabile dell’Area Lavori Pubblici, Urbanistica e Suap, ingegner Antonio Barbato, nella relazione del 29 ottobre 2024. Quest’ultima evidenzia come “risulta indubbiamente necessario, prima di una ripubblicazione degli atti, rivedere le analisi a base del progetto di piano sulla scorta delle osservazioni-prescrizioni avanzate dalla provincia di Caserta”. Pertanto, “è necessario sottoporre ai progettisti incaricati la necessità di rivedere il progetto di piano tenuto conto delle osservazioni della provincia”, come indicato dalla determinazione numero 287/2023.

Le prescrizioni della Provincia – Ecco alcune delle prescrizioni della Provincia. In primis, viene evidenziato che il carico urbanistico è stato valutato al 2031, in contrasto con quanto stabilito dall’art. 66, comma 1, delle Nta del Ptcp, che prevede la valutazione al 2008. La Provincia ha condiviso l’incremento del 15% degli alloggi, come previsto dal Ptcp, arrivando a un totale di 1452 unità. Tuttavia, è stato richiesto di sottrarre gli alloggi costruiti dal 2008 (452 unità), nonché gli eventuali alloggi abusivi legittimati dalle normative precedenti. Inoltre, il calcolo del fabbisogno abitativo successivo al 2018 dovrà essere effettuato in sede di co-pianificazione tra la Provincia e la Regione Campania.

Per quanto riguarda l’abusivismo edilizio, la relazione tecnica ha esaminato i tre provvedimenti di condono edilizio (leggi n. 47/85, n. 724/94, n. 326/2003) ma non ha quantificato adeguatamente il numero di alloggi abusivi, né ha localizzato le aree interessate. La Provincia ha richiesto che venga effettuata una quantificazione dettagliata e una localizzazione precisa degli abusi, distinguendo tra opere sanabili e non sanabili. Inoltre, le aree di sedime delle costruzioni abusive da abbattere dovranno rimanere inedificate, con eventuali modifiche urbanistiche regolamentate attraverso apposite varianti.

Riguardo alle distanze minime tra edifici, la Provincia ha sottolineato la necessità di rispettare la normativa sulle distanze, così come stabilito dal DM 1444/68, eliminando la dicitura che consentiva distanze minime per le nuove costruzioni. Nel caso dei comparti oggetto di intervento edilizio, la Provincia ha raccomandato di stabilire una superficie minima superiore a 2000 mq nelle zone di espansione, per evitare la frammentazione degli interventi e per facilitare la gestione degli standard urbanistici da parte del Comune.

In relazione alle Zone A di interesse ambientale, la Provincia ha richiesto che vengano riviste le previsioni di incremento volumetrico per gli edifici residenziali, limitandole solo a interventi necessari per gli adeguamenti igienico-funzionali, ed evitando aumenti ingiustificati. È stata anche suggerita la rimozione della superficie minima di intervento di 2000 mq in queste aree.

Per quanto riguarda le Zone B1-B4, la Provincia ha chiesto di annullare l’incremento volumetrico del 40% per le attività commerciali e di ridurre tale incremento ai limiti stabiliti dal DM 1440/1968. Inoltre, i sottotetti dovranno essere esclusi dal carico urbanistico, e ogni monetizzazione degli standard dovrà essere conforme a quanto stabilito dalla normativa. La zona B1, che risulta già completamente edificata e priva di standard urbanistici, dovrebbe essere classificata come “Zona B1 satura”, con la previsione di standard urbanistici tramite perequazione urbanistica, evitando l’utilizzo della monetizzazione in questa zona. Nella zona B2, che è parzialmente edificata, la Provincia ha evidenziato una contraddizione tra la sua titolazione e la descrizione che indica una zona prevalentemente edificata. Inoltre, la monetizzazione totale prevista non è ammissibile, e dovrebbe essere concessa solo in caso di impossibilità di reperire aree idonee per gli standard urbanistici. In merito alla zona B4, prevista per il recupero degli insediamenti abusivi (PRIA), la Provincia ha richiesto di affrontare in modo più dettagliato il fenomeno dell’abusivismo, come già indicato nei punti precedenti.

Per quanto riguarda le zone produttive D2, la Provincia ha sollecitato una giustificazione numerica per la creazione di nuove aree produttive, proponendo che vengano riclassificate come agricole qualora non siano motivate da necessità effettive. Inoltre, è stato richiesto che i volumi per edificazioni residenziali limitati al personale addetto non superino i 400 mc per singolo lotto, modificando la previsione di 500 mc per azienda. Infine, riguardo alle zone agricole (zona E), la Provincia ha chiesto di aumentare la superficie minima di intervento da 4000 mq a 10000 mq per evitare frazionamenti eccessivi. Inoltre, la Provincia ha sottolineato l’importanza di riservare almeno il 30% del dimensionamento complessivo dell’ambito insediativo di Aversa all’edilizia sociale, destinando tale quota alle zone di espansione del Puc.

L’annullamento – L’assessore all’Urbanistica, Raffaele Russo, aveva infatti sollecitato una relazione approfondita sullo stato del procedimento, chiedendo di analizzare le eventuali modifiche da apportare per ottemperare alle indicazioni della Provincia. L’esito di questa analisi ha portato alla conclusione che, in caso di ottemperanza alle osservazioni, il Puc sarebbe stato radicalmente modificato, inducendo l’amministrazione a rivedere l’intero piano. Di conseguenza, la Giunta Lettieri ha deciso di annullare “con efficacia ex tunc la deliberazione di Giunta Comunale numero 43 del 04/07/2023”, che sanciva l’adozione del Puc e il relativo rapporto ambientale, insieme a tutti gli atti collegati, tra cui la deliberazione di Giunta Comunale numero 52 del 06/05/2022 e la numero 82 del 02/09/2022, che avevano rispettivamente riguardato le controdeduzioni alle osservazioni e l’adeguamento degli elaborati di piano.

Un nuovo punto di partenza – Con questa decisione, l’amministrazione Lettieri intende procedere con una revisione accurata del Piano Urbanistico Comunale, alla luce delle indicazioni della Provincia e dei vincoli normativi, “al fine di predisporre un piano urbanistico conforme alle osservazioni provinciali per ottenere il parere di coerenza, nonché rispettoso della procedura prevista dal Regolamento regionale numero 5/2011”. L’annullamento della delibera di adozione segna quindi un punto di partenza per un nuovo processo di pianificazione che, secondo l’amministrazione, sarà più attento alle prescrizioni legali e agli orientamenti territoriali superiori, e che permetterà di sviluppare una visione urbanistica più solida e condivisa.

Scarica la delibera di Giunta: clicca qui

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