Spaccio a Secondigliano, decapitato il clan Di Lauro: 8 arresti

di Redazione

 NAPOLI. Otto persone, ritenute elementi di spicco del clan camorristico Di Lauro,attivo nell’area nord di Napoli, sono statearrestate daicarabinieri del nucleo investigativo.

Le accuse, a vario titolo, sono di:associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione, spaccio e traffico di stupefacenti e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione, giunta al termine di indagini dei carabinieri di Napoli e del Ros, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia,ha visto la cattura dei vertici del clan ai quali era demandata la gestione sul territorio del traffico e dello spaccio di stupefacenti. Gli arrestati controllavano le “piazze di spaccio” nel quartiere di Secondigliano, dove veniva venduta cocaina, kobrett, hashish e marijuana ad acquirenti provenienti da tutt’Italia.

L’attività illecita condotta dal gruppo criminale procurava introiti superiori agli 800mila euro mensili, come emerso da un “libro mastro” sequestrato ad Angelo Zimbetti nel quale erano annotati i “bilanci” del clan, frutto della gestione dello spaccio a Secondigliano. Le indagini – che hanno consentito anche il sequestro di cospicui quantitativi di stupefacenti – sono state condotte attraverso attività d’intercettazione telefonica e in base alle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia. In manette sono finiti Antonio Di Lauro, di 19 anni, figlio di Paolo Di Lauro, soprannominato Ciruzzo ‘o milionario’, Vincenzo D’Avanzo, di 21, Antonello Faiello, di 29, Antonio Lucarelli, di 30, Massimo Rossi e Nunzio Talotti, entrambi di 31 anni e Daniele Tarantino e Gennaro Vizzaccaro, entrambi di 34. I reati contestati sono di associazione a delinquere di tipo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanza stupefacente. Le attività criminali nella zona avvenivano anche sotto il controllo del latitante Marco di Lauro, un altro figlio di Paolo.

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