TRENTOLA DUCENTA. Arriva il cardinale Crescenzio Sepe in città e il parroco, continuando nel suo atteggiamento ostile e poco protocollare, soprattutto nei confronti delle autorità cittadine, non avvisa dellimminente visita dellalto prelato.
Questo per le prime comunioni a circa 40 bambini della comunità religiosa. Sepe, che da sempre intrattiene cordiali e ottimi rapporti con la città di Trentola Ducenta, stava per non essere ricevuto con lattenzione e rispetto che merita, tralaltro previste da un rigoroso cerimoniale decretato dagli organi istituzionali, cose che sfuggono al parroco, che dal suo insediamento mostrapoco riguardo alle regole protocollari e al rispetto che un parroco dovrebbe saper comunicare con lesempio. Tanto che, qualche minuto prima dellarrivo del cardinale, il parroco, scendendo le scale della chiesa, ha visto il sindaco e lo ha volutamente ignorato.
Il sindaco Michele Griffo, indossata la fascia tricolore, accompagnato dal vicecomandante dei vigili Castrese Rennella, ha dato il dovuto benvenuto della città al cardinale, accompagnandolo fino allingresso della sagrestia. Scena osservata dai tantissimi fedeli che, ancora una volta, sono costretti ad interrogarsi, così come qualche settimana fa: mentre numerosi fedeli, sindaco in testa, aspettava il parroco per la deposizione della corona ai piedi del monumento ai Caduti, il parroco preferiva farsi sostituire, come in tantissime pubbliche occasioni, dal viceparroco, con il risentimento di unintera folla, che non volle più prendere parte alla cerimonia, chiedendo al sindaco di farsi rappresentare da un assessore, così come fa il parroco senza avere alcuna bontà di avvisare.
La vicenda in atto con la comunità Capodarco, oggi più che mai di difficile soluzione, avrebbe trovato certamente ragionevole soluzione solo se il parroco, come ebbe a dire anche il vescovo Angelo Spinillo durante un colloquio con il primo cittadino, anziché coinvolgere lo stesso vescovo, avesse organizzato un colloquio riservato e risolutivo del caso. Il sindaco, certamente, oltre alle leggi, avrebbe seguito lautorità che appartiene al pastore diocesano.
Intanto, continua lemorragia di fedeli in altre parrocchie della diocesi, ed anche fuori diocesi. Sulla questione dovrebbe intervenire a breve il primo cittadino con una nota stampa.
di Franco Musto