Mondragone, nascose madre morta in una cassapanca: chiesto il processo per la figlia

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Per oltre un mese quella morte sarebbe rimasta confinata tra le pareti di un appartamento, insieme a un corpo nascosto e a una pensione continuata a incassare. Una vicenda di maltrattamenti, isolamento e violenza familiare che ora approda davanti alla magistratura. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto il rinvio a giudizio per Maddalena Sbrescia, 55 anni, residente a Mondragone, ritenuta responsabile di maltrattamenti e di privazione della libertà personale nei confronti della madre Concetta Infante, 77 anni, affetta da gravi patologie e non autonoma.

L’impianto accusatorio – Secondo la ricostruzione della Procura, la donna avrebbe approfittato delle condizioni di estrema fragilità della madre, sottoponendola nel tempo a comportamenti vessatori e violenti, aggravati da uno stato di malnutrizione progressiva. Le due convivevano nello stesso appartamento e, stando agli atti, la vittima sarebbe stata progressivamente isolata: privata dei contatti con l’esterno, allontanata dall’altra figlia e impossibilitata a utilizzare il telefono. Le condotte contestate comprendono aggressioni fisiche, pressioni psicologiche e continue umiliazioni che avrebbero compromesso in modo irreversibile le condizioni di salute dell’anziana, fino al decesso, collocato tra ottobre e novembre del 2023.

Il ritrovamento del corpo – Nella tarda serata del 9 dicembre 2023 il corpo di Concetta Infante venne trovato in avanzato stato di decomposizione all’interno di una cassapanca sigillata con nastro adesivo, nella camera da letto di un’abitazione di via Salvatore Razzino, nel complesso residenziale dei Palazzi Cirio. A scoprire la salma fu l’altra figlia, rientrata a Mondragone dopo oltre un mese senza notizie della madre. Ai carabinieri, la 55enne riferì che l’anziana sarebbe morta a seguito di un incidente domestico, sostenendo di non avere denaro per il funerale e di aver per questo chiuso il corpo nel baule.

L’occultamento e la presunta truffa – Per l’accusa, dopo il decesso la donna avrebbe tentato di occultare il cadavere avvolgendolo con nastro da imballaggio e nascondendolo nella cassapanca, dove sarebbe rimasto per uno o due mesi prima del ritrovamento. Alla 55enne viene contestato anche il reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps: avrebbe continuato a percepire la pensione della madre dopo la morte, effettuando tre prelievi allo sportello bancomat dell’ufficio postale di Mondragone per un totale di 1.390 euro, senza comunicare il decesso dell’avente diritto.

Le indagini – L’inchiesta, condotta dai carabinieri, si fonda su perizie medico-legali, accertamenti tossicologici, verbali di sequestro e numerose testimonianze. Le persone offese individuate nel procedimento sono l’altra figlia dell’anziana e l’ente previdenziale. Ora spetterà al giudice per l’udienza preliminare valutare se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico