Un meccanismo rodato, fatto di documenti contraffatti, biglietti aerei sempre acquistati allo stesso modo e accompagnamenti discreti fino ai gate d’imbarco. È così che, secondo gli investigatori, venivano organizzate le partenze clandestine dall’Italia verso il Nord Europa. Un sistema interrotto dalla Polizia di Stato di Bergamo, che ha arrestato un uomo di origine eritrea di 47 anni, residente a Milano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e concorso nella produzione di documenti falsi validi per l’espatrio.
L’arresto è il punto di arrivo di un’indagine coordinata dalla Procura di Bergamo e condotta dalla Squadra mobile insieme ai poliziotti dell’Ufficio di polizia di frontiera in servizio all’aeroporto di Orio al Serio. Tra maggio e luglio scorsi, proprio nello scalo bergamasco, erano stati fermati sei cittadini eritrei mentre tentavano di imbarcarsi su voli diretti nel Nord Europa esibendo documenti falsi, per lo più carte di identità spagnole, belghe e svedesi, apparentemente prodotte in ambito europeo.
Il filo comune delle prenotazioni – L’elemento che ha fatto scattare l’approfondimento investigativo è stato un dettaglio ricorrente: i biglietti aerei risultavano sempre prenotati da un’unica persona, utilizzando la stessa casella di posta elettronica e la medesima carta di credito. Da qui gli accertamenti che hanno condotto al quarantasettenne, in Italia da circa vent’anni, titolare di un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria e già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro il patrimonio e alla falsità. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era lui non solo a gestire le prenotazioni, ma anche ad accompagnare in aeroporto i migranti, fornendo indicazioni operative fino alla fase dell’imbarco.
Le intercettazioni e i riscontri – Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, hanno consentito di consolidare il quadro accusatorio e di individuare ulteriori episodi. In totale sono nove le persone che, una volta entrate clandestinamente in Italia, in molti casi passando da Lampedusa pochi giorni prima, hanno lasciato o tentato di lasciare il territorio nazionale utilizzando documenti falsi per raggiungere Paesi del Nord Europa.
Il fermo a Malpensa – Nella giornata di domenica, considerato che l’indagato stava per lasciare a sua volta l’Italia utilizzando un documento falso per fare rientro in patria, il Tribunale di Bergamo ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere. L’uomo è stato bloccato all’imbarco della frontiera aerea di Milano-Malpensa, mentre era diretto a Istanbul, e successivamente trasferito nella casa circondariale di Bergamo.
In casa materiale per documenti falsi e carte – Nel corso delle perquisizioni, nella sua abitazione è stato sequestrato materiale ritenuto utile alla confezione di documenti falsi, oltre alle carte di credito utilizzate per le transazioni. Il giudice per le indagini preliminari ha inoltre disposto il sequestro preventivo dell’autovettura impiegata per accompagnare i migranti in aeroporto. Le indagini proseguono per definire l’effettiva portata del fenomeno e verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella rete. IN ALTO IL VIDEO

