Aversa (Caserta) – La città riscopre il Natale attraverso lo sguardo dei suoi giovani, in un luogo che parla di storia e identità. A Palazzo Rebursa si è svolta la prima edizione del Presepe Vivente realizzato dagli studenti dell’Isiss “Osvaldo Conti”, un progetto che ha saputo coniugare memoria e contemporaneità, restituendo al pubblico un racconto corale e carico di significato.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente scolastica, professoressa Filomena Di Grazia, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Aversa e ha visto una partecipazione attiva e condivisa da parte dell’Amministrazione comunale, con il sostegno del sindaco Francesco Matacena. Fondamentale anche il contributo della referente del teatro dell’istituto, Loredana Buonanno, insieme alle docenti degli indirizzi Moda, Liceo Coreutico e Audiovisivo, protagoniste di un lavoro educativo e artistico che ha coinvolto competenze e sensibilità diverse.
Il linguaggio del presepe – La rappresentazione ha proposto una rilettura del presepe napoletano capace di dialogare con il presente. Scene, costumi e interpretazioni hanno dato vita a un percorso in cui il passato non è stato celebrato come immagine immobile, ma riletto alla luce del mondo di oggi, compreso quello digitale, senza smarrire il valore della tradizione.
Il sogno di Benino – Figura centrale della narrazione è stata quella di Benino, il pastore dormiente che sogna l’intera Natività. L’interpretazione di uno studente dell’istituto ha permesso di offrire una chiave di lettura simbolica del presepe come spazio di incontro tra divino e umano, invitando il pubblico a guardare oltre le apparenze e a ritrovare, anche nel presente, il senso autentico della meraviglia natalizia.
Cimarosa nel presepe – Particolarmente significativa la presenza, nella cornice presepiale, della figura di Domenico Cimarosa, compositore nato ad Aversa e ricordato a 276 anni dalla nascita. Un omaggio che ha rafforzato il legame tra il presepe e l’identità culturale della città, rendendo la rappresentazione anche un atto di memoria collettiva.
Il progetto ha lasciato in eredità più di una semplice rappresentazione scenica. Ha consegnato al pubblico l’idea di un Natale inteso come equilibrio tra storia, amore e gioia, tra radici e capacità di vivere il presente in modo autentico. Una festa che cambia volto ogni anno, ma che continua a custodire, intatta, la propria essenza. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA







