Aversa, crisi politiche e amministrazione ferma: l’allarme di Pollini (Confesercenti)

di Redazione

Aversa (Caserta) – Le crisi politiche non restano mai confinate nei palazzi: si riflettono sull’azione amministrativa e, di conseguenza, sulla vita quotidiana della città. È da questa constatazione che prende le mosse l’intervento di Maurizio Pollini, dirigente di Confesercenti Campania, che guarda ad Aversa come a un caso emblematico di instabilità protratta nel tempo.

Secondo Pollini, la città vive da anni una sequenza di crisi che hanno spesso portato alla fine anticipata delle consiliature, con effetti negativi sull’intero tessuto urbano. “Le crisi politiche, inevitabilmente, hanno una ricaduta negativa sull’attività amministrativa che accusa battute d’arresto e rallenta la sua azione con ripercussione su tutto il tessuto cittadino. Ad Aversa assistiamo ormai da anni e ancor prima dell’avvento dell’amministrazione attuale, a continue crisi che in molti casi hanno portato ad una fine anticipata della consiliatura, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta”.

Governabilità e mandato elettorale – Pollini insiste sulla necessità di garantire stabilità e continuità amministrativa, richiamando il senso stesso del voto. “Sono fermamente convinto – insiste Pollini – che le città, ed in special modo la nostra Aversa, abbiano bisogno di governabilità. I cittadini al momento delle elezioni scelgono e danno mandato ad una parte politica di amministrare al meglio il territorio”. Le tensioni interne alle maggioranze, a suo giudizio, finiscono per tradire quel mandato e per produrre danni concreti, rallentando o paralizzando l’attività amministrativa, con conseguenze dirette soprattutto sulle piccole e medie imprese, indicate come il vero motore dell’economia cittadina. Da qui l’invito a “superare la crisi, abbandonare atteggiamenti personalistici e pensare al bene comune ed allo sviluppo della città in maniera seria e concreta”.

Le cause dell’immobilismo – Nell’analisi del dirigente di Confesercenti, le radici delle crisi politiche affondano in un processo più ampio. “Nel corso degli anni – spiega Pollini – abbiamo assistito, come ho già detto in altre occasioni, ad un progressivo decadimento e ad un’inesorabile impreparazione della classe dirigente, sia a carattere nazionale che locale, che ha causato danni, amplificando e moltiplicando i problemi e le difficoltà”. Un decadimento che, secondo Pollini, coincide con la crisi dei partiti tradizionali, un tempo luoghi di formazione di una classe dirigente competente, e con l’affermazione di movimenti e comitati politici ridotti a piccoli centri di potere.

Promesse mancate e normalità negata – Da questo contesto deriverebbe una politica sempre più personalizzata, dove la visibilità individuale prevale sul bene comune. “Assistiamo ad una continua personalizzazione della politica dove ognuno reclama la propria visibilità e pone in primo piano tutt’altro che il bene comune e la cosa pubblica”. Il bilancio per Aversa, nella valutazione di Pollini, è pesante: circa due anni persi, con risultati minimi. “Non si chiedono miracoli, la città ha solo bisogno di vivere almeno la normalità”, intesa come ordine, pulizia, sicurezza e gestione efficace di traffico e viabilità. Elementi che, a suo dire, mancano ancora, alimentando delusione per promesse non mantenute, a partire da quella di una giunta di alto profilo “di cui non abbiamo visto neanche l’ombra”.

L’augurio alla città – Da qui il messaggio finale, che accompagna gli auguri per le festività: “Gli aversani, gli imprenditori e tutti noi non meritiamo un’amministrazione immobile e inefficace. Allora insieme agli auguri di buone feste rivolgo l’augurio alla città di avere una guida stabile, un esecutivo fattivo e un consiglio propositivo, produttivo e dinamico”.

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