Aversa (Caserta) – Due serate davvero speciali attendono il pubblico della nostra città. Il Cinema Vittoria di Ermanno e Victor Russo, da sempre in prima linea per promuovere e proporre il cinema di qualità sia mainstream sia di nicchia, ci regala un paio di chicche, in anteprima, che sicuramente attrarranno gli spettatori attenti alle ghiotte occasioni culturali.
L’opera di Palmiero, premiata a Roma – Si comincia venerdì 12 dicembre quando a tenere banco sarà la presentazione del lungometraggio Tienimi presente di Alberto Palmiero, giovanissimo talento tutto aversano debuttante dietro la macchina da presa capace di aggiudicarsi il prestigioso Premio come Miglior Opera Prima alla recente Festa del Cinema di Roma. Presentato nella sezione Freestyle del concorso ha, immediatamente, attratto l’attenzione di pubblico e critica nel raccontare la vicenda molto realistica di un ragazzo alle prese con sogni infranti e difficoltà di riprendere in mano una vita in un ambito provinciale talvolta claustrofobico ma pur sempre inesauribile fonte di ispirazione quotidiana. Colpisce lo stile, al contempo, delicato e incisivo, il tono leggero eppur profondo, di un docufilm, che riecheggia con efficacia l’autobiografismo “naif” del primo Nanni Moretti e, soprattutto, la veracità inondante del Ricomincio da tre di Massimo Troisi del quale riprende nel titolo, in una sorta di doveroso omaggio, una delle frasi simbolo, quel “tenetemi presente” (modo di dire tipicamente campano), quasi sussurrato per assicurarsi un posto nei turni per usufruire di un bagno di casa piuttosto affollato.
Bobò, dal manicomio ai palcoscenici internazionali – Si prosegue martedì 16 dicembre con la proiezione del documentario Bobò, che il cineasta nonché autore teatrale ligure Pippo Delbono ha, interamente, dedicato all’attore e mimo Vincenzo Cannavacciuolo, in arte “Bobò”. Rinchiuso per 46 anni nel manicomio di Aversa, sordomuto e microcefalo, Cannavacciuolo è riuscito a imporsi, poi, come uno dei performer maggiormente apprezzati sui palchi internazionali grazie alle sue eccezionali capacità di comunicazione empatica. La pellicola di Delbono ripercorre con soavità e autenticità la straordinaria esistenza di Bobò, donandogli una meritata vetrina in grado di colpire decisamente le giurie delle rassegne planetarie, comprese quelle del 43esimo Torino Film Festival, che hanno riservato a Delbono tre importanti riconoscimenti quali la Menzione Speciale del Concorso Documentari, il Premio Interfedi per il rispetto delle Minoranze e la Laicità e la Menzione Speciale Premio Occhiali di Gandhi.
Registi e cast incontrano il pubblico – Per partecipare alle proiezioni pomeridiane e alle serate evento, in cui saranno presenti registi e cast, si può prenotare il normale biglietto di ingresso o acquistarlo presso il botteghino del cinema.

