Aversa, “L’amore non fa male”: arte e dialogo contro la violenza sulle donne

di Redazione

Aversa (Caserta) – L’amore vero non lascia lividi e non alza la voce: crea, non distrugge. È da questa convinzione che nasce L’amore non fa male – La forza dell’arte e del dialogo, l’iniziativa in programma martedì 25 novembre, alle ore 18.30, nella chiesa di Sant’Audeno, ad Aversa, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’evento – L’appuntamento è promosso dall’associazione Artedonna e dal Liceo Artistico di Aversa, in collaborazione con il CIF – Centro Italiano Femminile, la sezione di Aversa di Fidapa BPW Italy, l’associazione Unisound, il collettivo Wake Up Uagliù, l’Associazione Arma Aeronautica Aviatori d’Italia – sezione di Aversa, l’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria – sezione “Gennaro De Angelis” di Aversa, l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia – sezione di Aversa, la Casa del Donatore di Aversa e il Centro Antidiabete “Terra di Lavoro” Lampitella. Un fronte comune che sceglie di mettere a disposizione competenze, esperienze e sensibilità diverse per ribadire che la violenza non è un fatto privato, ma un tema che riguarda l’intera comunità. La serata sarà aperta dai saluti del parroco don Michele Salato e del sindaco di Aversa, Francesco Matacena.

Arte, parola e responsabilità – Attraverso opere pittoriche, musica, teatro e poesia, L’amore non fa male oppone la bellezza alla brutalità, promuovendo una cultura della rinascita e del rispetto: l’arte ricorda che ogni persona ha diritto a spazio, luce e voce, mentre la violenza nega tutto questo. Da qui la scelta di usare l’espressione creativa come forma di resistenza civile. A seguire è previsto un dibattito aperto, pensato per spezzare l’idea che il silenzio protegga: il silenzio uccide. Parlare, ascoltare, accogliere diventano il primo gesto di amore e di responsabilità verso chi vive situazioni di abuso e sopraffazione.

Una cultura da cambiare – “L’amore non fa male” richiama l’attenzione su una cultura che ancora oggi si alimenta di pregiudizi, stereotipi, gelosie scambiate per amore e silenzi che rendono accettabili atteggiamenti lesivi della dignità. L’iniziativa vuole essere un gesto concreto di prevenzione e una testimonianza di vicinanza alle donne che non ci sono più e a quelle che continuano a lottare, spesso lontano dagli occhi e dal cuore di tutti. In questo percorso, arte e dialogo diventano strumenti per riconoscere la violenza, nominarla e costruire, insieme, relazioni fondate sul rispetto.

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