Rapine tra Caserta e Napoli con maschere e targhe rubate: 5 arresti

di Redazione

Colpo in pieno giorno in una gioielleria a Marcianise, nel Casertano, armi in pugno e volto coperto da maschere integrali in silicone: da quel blitz è partita l’indagine che ha portato, all’alba di stamani, a cinque misure cautelari eseguite dai carabinieri della Compagnia marcianisana, guidati dal capitano Daniele Petruccelli, in provincia di Napoli (tra il Parco Verde di Caivano, il quartiere Secondigliano di Napoli e Arzano), in provincia di Caserta (ad Aversa e Orta di Atella) e a Fondi (Latina).

Le misure – Su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza applicativa: tre custodie cautelari in carcere e due arresti domiciliari. I destinatari sono cinque indagati, ritenuti responsabili di concorso in rapina e tentata rapina aggravate, furto aggravato, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi. Tre di loro sono stati condotti nelle case circondariali competenti, altri due collocati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

L’indagine – L’attività investigativa, coordinata dalla Procura sammaritana e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Marcianise, è partita nell’aprile 2024 dopo la rapina consumata nel centro cittadino ai danni dei proprietari di una nota gioielleria. Secondo quanto ricostruito nella fase delle indagini preliminari, il gruppo avrebbe colpito in pieno giorno facendo irruzione con armi e volto coperto.

Il “modus operandi” – Gli indagati, raggiunto l’obiettivo a bordo di un’auto con targhe rubate e travisati con maschere integrali in silicone, sarebbero entrati armati di pistola e fucile, costringendo la vittima a consegnare gioielli e incasso per un valore di circa 63mila euro. Modalità analoghe sarebbero state adottate anche per una tentata rapina ai danni del gestore di un autonoleggio nella provincia di Napoli. IN ALTO IL VIDEO

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