Gioco d’azzardo, Campania è regione con maggior numero di minori dipendenti

di Redazione

Un “bollettino di guerra sociale”. Così Federconsumatori Campania definisce i dati allarmanti emersi dal nuovo report sul gioco d’azzardo nei piccoli comuni, che incoronano la Campania come la regione d’Italia con il più alto e drammatico tasso di minori affetti da Disturbo da gioco d’azzardo, in pratica dipendenza.

Di fronte a una spesa pro capite che continua a crescere e a una diffusione capillare di slot machine sul territorio, l’associazione lancia l’allarme e chiede un intervento immediato e non più rimandabile da parte delle istituzioni regionali e nazionali.

I numeri: stando al report, la Campania, con 3.045 euro, è al primo posto per cifra giocata pro capite nel solo online. Primo e secondo posto nella classifica dei comuni per Lacco Ameno, nell’Isola d’Ischia, dove ogni cittadino nel 2024 ha giocato online 12.492 euro, oltre 1.000 euro al mese, e Capri, che fa registrare 10.393 euro pro capite.

“I dati della vergogna sono inequivocabili e tracciano il profilo di una regione sotto assedio”, commenta Giovanni Berritto, presidente Federconsumatori Campania APS, in occasione della diffusione del consueto report targato Federconsumatori con Cgil e ISSCON che ancora una volta restituiscono un ritratto impietoso della Campania. “Mentre la media nazionale mostra segnali di preoccupazione, la Campania registra un’incidenza di Disturbo da Gioco d’Azzardo tra i minori che è la più alta d’Italia, un primato di cui vergognarsi“. Questa tragedia giovanile è alimentata da un’offerta di gioco senza precedenti: la sola città di Napoli, recita il report, è invasa da oltre 100 sale da gioco dedicate e, soprattutto, da più di 2.500 locali pubblici – bar, tabaccherie, edicole – che ospitano slot machine, trasformando la quotidianità in una trappola per i soggetti più fragili e influenzabili. Questa saturazione dell’ambiente sociale normalizza un comportamento ad alto rischio, rendendo quasi impossibile per un giovane crescere senza essere costantemente esposto alla tentazione del gioco.

Questi non sono numeri, sono famiglie distrutte, futuri spezzati e un’intera generazione di giovani esposta a una dipendenza devastante tuona Berritto. “Ci troviamo di fronte a una strage sociale silenziosa, alimentata da un’offerta di gioco onnipresente e aggressiva. È inaccettabile che mentre lottiamo per garantire il diritto alla salute, lo Stato permetta che una vera e propria patologia si diffonda in modo così capillare, soprattutto tra i nostri figli. Il primato della Campania nel gioco minorile è una ferita profonda per la nostra comunità, un fallimento collettivo che esige una risposta immediata”.

L’appello di Federconsumatori si rivolge direttamente ai responsabili politici, chiamati a un atto di responsabilità. L’associazione chiede un cambio di paradigma che metta la salute dei cittadini davanti agli interessi economici dell’industria del gioco e alle entrate per l’erario. “Non possiamo più accettare la logica delle ‘mere ragioni economiche’ che mette il profitto dell’industria del gioco e le entrate erariali davanti alla salute pubblica” incalza Berritto. “Chiediamo alla Regione Campania e ai Sindaci di non fare passi indietro e di usare tutti gli strumenti a loro disposizione per arginare questa deriva, come il regolamento del Comune di Napoli che noi stessi stiamo difendendo in tribunale. Basta con la tolleranza. Servono controlli più severi, una drastica riduzione delle macchinette sul territorio e investimenti veri in prevenzione e educazione. Le istituzioni devono scegliere da che parte stare: dalla parte dei cittadini e della loro salute, o dalla parte di un business che prospera sulla vulnerabilità”.

Federconsumatori Campania, già in prima linea a livello locale e nazionale con la campagna Mettiamoci in gioco, invita tutti i cittadini che si trovano in difficoltà, o che sospettano abusi e irregolarità, a rivolgersi con fiducia ai propri sportelli presenti sul territorio per ricevere supporto e tutela qualificata.

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