Caserta, il capolavoro di Fedele Fischetti rientra alla Reggia: in mostra “Tutto torna!” dal 22 ottobre

di Redazione

Caserta – Un bozzetto che riaccende il racconto del potere borbonico torna “a casa”. L’Apoteosi della dinastia borbonica di Fedele Fischetti, considerata tra le testimonianze più complete del programma decorativo ideato da Luigi Vanvitelli per l’attuale Sala del Trono, rientra alla Reggia di Caserta e si prepara a mostrarsi al pubblico nella rassegna Tutto torna! dal 22 ottobre.

Il ritorno – L’acquisizione è frutto del lavoro congiunto tra la casa d’aste Lempertz, gli uffici della Reggia di Caserta e la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura. L’opera è stata acquistata in trattativa privata a Colonia grazie al finanziamento della Dgmu e, dopo un accurato restauro, figura tra le protagoniste di Tutto torna!: una mostra che presenta nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia.

Un capolavoro ritrovato – Riemersa di recente in una collezione spagnola, la tela è ritenuta l’apice della produzione di Fedele Fischetti, interprete di primo piano delle tendenze classiciste e, come afferma lo storico dell’arte Nicola Spinosa, “il più appropriato e organico completamento pittorico e decorativo dell’architettura vanvitelliana”.

La storia dell’opera – Nel 1772 Luigi Vanvitelli commissionò a Fedele Fischetti un affresco per il Salone Baciamano della Reggia di Caserta. L’intervento non fu mai realizzato, ma la tela oggi rientrata costituisce la “macchia”, il bozzetto immediatamente precedente all’esecuzione, testimonianza di eccezionale interesse artistico e valore storico.

Il programma iconografico – In chiave con un Salone delle Udienze, Fischetti raffigura la Virtù della Verità che tiene a guinzaglio un leone e sconfigge i vizi dell’Invidia e della Maldicenza. Atena, emblema del Merito, porge lo scettro al re, accompagnato dalla Giustizia alle spalle e dalla Fede, verso cui volge lo sguardo su indicazione della Sapienza Divina. Gli angeli innalzano lo stemma della casata e incoronano d’alloro i sovrani antecedenti. La figura del re, pur non definita fisiognomicamente, richiama l’iconografia di San Ferdinando, indizio che l’artista intendesse rappresentarlo nelle vesti dell’omonimo santo. Una tipologia di trionfo religioso che rimanda ai cicli eseguiti per la Casa d’Austria e alla linea classica maturata nella più alta tradizione napoletana.

La voce del mercato – “Durante un viaggio di lavoro ho visto appeso a una parete il modelletto del Fischetti che ho trovato straordinario”, sottolinea Carlotta Mascherpa, Old Master Specialist e direttrice di Lempertz Italia. “Il proprietario – spiega Mascherpa – aveva già le informazioni e ho capito subito che era un quadro che doveva assolutamente tornare in Italia. A volte capita che sul mercato riaffiorino opere sconosciute o disperse da secoli, e che solo tramite la loro immissione nel circuito di mercato possano trovare la collocazione più adeguata”. Non è la prima volta che Lempertz collabora con le istituzioni e in Italia (la famiglia Einstein, proprietaria della casa d’aste, ha donato una croce trafugata dalla chiesa di San Pantalone a Venezia permettendone la ricollocazione nella posizione originaria; inoltre, tramite una prelazione d’asta e successiva vendita privata, il Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila ha potuto riappropriarsi di quattro tavolette del Maestro di Campo di Giove, che lasciarono l’Italia in circostanze misteriose durante i primi del Novecento). “Come cittadina italiana, sento la necessità deontologica di favorire il ritorno di opere eccezionali in collezioni pubbliche italiane, nonostante le difficoltà che la burocrazia comporta”, conclude Mascherpa.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico