Le pareti dell’Officina Foglia si preparano ad accogliere il racconto crudo e luminoso dell’infanzia sotto assedio: Tracce oltre i confini porta a Marcianise (Caserta) una selezione di disegni dei bambini di Gaza accanto alle opere dell’artista e arte terapeuta Ahmed Muhanna, trasformando l’arte in un gesto concreto di sostegno.
L’iniziativa – La mostra, organizzata in collaborazione con l’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, unisce arte, memoria e solidarietà per dare voce a chi vive la guerra sulla propria pelle. L’obiettivo è raccogliere fondi destinati a quattro realtà direttamente coinvolte nel conflitto in Palestina.
A chi andranno i fondi – Il ricavato sarà interamente devoluto ai bambini dei laboratori di Ahmed Muhanna a Gaza; allo stesso Muhanna, che continua a operare in condizioni estreme offrendo supporto psicologico ai più piccoli; a Zain, bambino rifugiato dal grande talento creativo; e a un gruppo di bambini scampati ai bombardamenti e oggi rifugiati in Egitto, all’interno di una comunità di profughi gaziani. Tra loro c’è Ayahn, ingegnere civile originaria di Gaza, ora in Egitto con i figli, mentre il marito è ancora bloccato nella Striscia: i bambini della sua comunità disegnano per raccontare paure, perdite e il desiderio di una vita diversa.
L’arte come terapia – In mostra saranno esposti i disegni realizzati nei laboratori di arte terapia tenuti a Gaza, insieme alle opere pittoriche di Ahmed Muhanna. Nonostante guerra e assedio, i workshop continuano a offrire uno spazio di espressione e resistenza. “Alcuni di loro hanno perso tutta la famiglia – racconta Ahmed – altri vivono con ansia, traumi profondi e fame. Hanno bisogno di speranza, di stabilità. A volte, l’arte è l’unico modo per dar loro tutto questo”.
Date e programma – L’inaugurazione è fissata per mercoledì 15 ottobre, alle ore 18.30, con chiusura domenica 19 ottobre, all’Officina Foglia, in via Giulio Foglia 28, a Marcianise. Ad aprire la serata sarà l’intervento della presidente dell’Anpi, seguito da una riflessione critica del giornalista Alessandro Tartaglione sul significato e sul contesto dell’iniziativa. A chiudere, una performance art di Giovanna D’Amico, pensata per trasformare in gesto e immagine il bisogno collettivo di memoria, giustizia e umanità. L’evento è aperto a tutti e invita a partecipare con consapevolezza e cuore: anche da lontano, attraverso l’arte, è possibile tracciare un confine diverso, quello della solidarietà.