Napoli, Halloween in chiave latina: da Amiro un ponte tra Día de los Muertos

di Redazione

È la serata di Halloween e le zucche sono d’obbligo, anche sui volantini. “Ma ci siamo resi conto che Napoli è latina, la Campania è un sud del mondo. Siamo molto più vicini ai mesoamericani che agli statunitensi ed è per questo che la nostra ‘notte da incubo’ diverrà un meltin’ pot sull’asse Messico – Napoli”.

Lo afferma Alessia Bisaccio, l’imprenditrice alla guida di Amiro Restaurant, il concept di cucina e accoglienza di via Medina che ha fatto breccia nel cuore di parecchi turisti stranieri. “Al nostro lounge bar più di una volta ho avuto modo di confrontarmi con turisti americani, specialmente crocieristi”, racconta Bisaccio. “Chi sceglie Napoli sceglie un’esperienza autentica, meridionale nel senso globale e entusiasta del termine. Siamo una città che ama la contaminazione e che ne è sempre uscita arricchita, ma dobbiamo ammettere che è da folli offrire serate a tema Halloween a chi conosce questa festa meglio di noi”.

“In fondo – continua Bisaccio – il nostro Halloween è un ibrido naturale tra il Día de los Muertos messicano e l’antico culto dei morti napoletano. Due tradizioni lontane ma unite dallo stesso sentimento: il dialogo con l’aldilà, la memoria dei defunti come presenza viva e familiare, l’offerta di cibo e luce come gesto d’amore. Se in Messico si accendono candele sugli altari domestici e si adornano le tombe con i fiori di cempasúchil, a Napoli si lasciano lumini alle finestre e si prepara il torrone dei morti, nella stessa convinzione che il confine tra vivi e morti, in certi giorni, diventi più sottile e accogliente”.

“Amiro – spiega l’imprenditrice – proverà a restituire proprio questa suggestione con una serata che unisce suoni e simboli di entrambe le culture: un crossover musicale sul filo delle emozioni, affidato alla band iGEG, che interpreterà un repertorio capace di fondere ritmi latini, melodie partenopee e atmosfere sospese tra rito e festa”.

Il menu firmato dallo chef Gianluca Cicco per l’occasione premia invece l’autunno campano, esaltando la stagionalità e le materie prima del territorio: funghi, zucche e ingredienti tipici che raccontano la terra con la stessa autenticità con cui Amiro prova ogni giorno a raccontare Napoli.

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