Sorrento, inchiesta appalti: l’ex sindaco Coppola lascia il carcere per i domiciliari

di Redazione

Dopo quasi quattro mesi trascorsi in carcere, l’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola torna a casa. Nel pomeriggio di venerdì il giudice per le indagini preliminari di Torre Annunziata, Maria Concetta Criscuolo, ha concesso la misura degli arresti domiciliari fuori regione, accogliendo l’istanza presentata dalla difesa.

Le accuse e i primi arresti – Coppola era stato arrestato in flagranza lo scorso maggio, sorpreso mentre riceveva una tangente da un imprenditore durante una cena in un ristorante. Successivamente, il 19 agosto, gli era stata notificata una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le accuse rientrano nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Torre Annunziata – guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, con l’aggiunto Giovanni Cilenti e il sostituto Giuliano Schioppi – che ipotizza un giro di mazzette sull’assegnazione degli appalti comunali. Secondo l’accusa, la regia del sistema corruttivo sarebbe stata affidata al casertano Raffaele Guida, noto come “Lello il sensitivo”.

Le indagini e l’interrogatorio – Inizialmente rimasto in silenzio, l’ex primo cittadino, assistito dagli avvocati Pane e Bruno Larosa, ha recentemente deciso di rispondere alle domande degli inquirenti. Dopo un attento esame degli atti, Coppola ha reso un interrogatorio nei giorni scorsi, fornendo chiarimenti sugli elementi emersi dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata e della compagnia di Massa Lubrense. Il contenuto delle dichiarazioni di Coppola è ora al vaglio della Procura. Non è escluso che possano emergere ulteriori sviluppi nell’inchiesta che ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati di una trentina di persone e che i media hanno ribattezzato “tangentopoli sorrentina”.

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