Gaza, nuovi morti per fame. Il presidente israeliano Herzog atteso in Vaticano

di Redazione

Mentre il presidente israeliano Isaac Herzog si prepara a un viaggio lampo in Vaticano per incontrare papa Leone XIV e il cardinale Pietro Parolin, la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza continua ad aggravarsi. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore si sono registrati 13 nuovi decessi legati alla malnutrizione, tra cui tre bambini. Il totale delle vittime causate dalla fame sale così a 361, di cui 130 minori. Le cifre diffuse da Hamas non sono verificabili in modo indipendente, poiché Israele non consente l’accesso a Gaza a giornalisti stranieri e israeliani.

Il viaggio di Herzog – La visita del capo dello Stato israeliano, promossa dalla Santa Sede, è prevista per giovedì. L’agenda comprende colloqui sulla liberazione degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas, sulla lotta globale contro l’antisemitismo e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente. Herzog farà tappa anche alla Biblioteca Vaticana.

Ben-Gvir attacca il Belgio e propone misure contro la Flottiglia – Sul fronte politico, il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, esponente dell’estrema destra israeliana, ha duramente criticato la decisione del Belgio di riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite. “I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona”, ha dichiarato, aggiungendo: “In Israele, c’era chi un tempo credeva a tali illusioni, e il risultato sono stati stupri, omicidi e massacri”. Ben-Gvir ha inoltre presentato al governo un piano per bloccare la Global Sumud Flotilla, con la proposta di detenzione prolungata per tutti gli attivisti che verranno arrestati.

Raid e assalti in Cisgiordania – Prosegue l’escalation anche in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dall’agenzia Wafa, numerosi coloni israeliani hanno assaltato l’area di Sair, a nord-est di Hebron, dando alle fiamme decine di ettari di terreni agricoli. Nella stessa zona, le forze israeliane hanno arrestato il sindaco di Hebron, Tayseer Abu Sneineh, dopo un blitz nella sua abitazione.

Attacchi a Gaza: altri 17 morti – Le operazioni militari nella Striscia non si fermano. Fonti sanitarie citate da Al Jazeera riferiscono di almeno 17 morti in seguito ad attacchi aerei israeliani avvenuti nella notte. Sei delle vittime sarebbero state uccise mentre cercavano di accedere agli aiuti umanitari. Altri attacchi hanno colpito abitazioni a Gaza City e Deir el-Balah.

Crosetto: “Non è un genocidio, ma è ingiustificabile” – Intervenendo a Quarta Repubblica, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: “Considero una giusta risposta quella che ha fatto Israele all’inizio ad Hamas e considero sacrosanto dover estirpare Hamas, che è un cancro per Israele e per il popolo palestinese. Ma tutto ciò non giustifica alcune cose che abbiamo visto negli ultimi periodi”. E ha aggiunto: “Non lo considero un genocidio, però tu non puoi pensare che i danni collaterali siano accettabili quando assumono le dimensioni che hanno assunto negli ultimi mesi”.

Trump: “Israele sta perdendo la guerra dell’immagine” – Sulla guerra a Gaza è intervenuto anche il presidente americano Donald Trump, in un’intervista al Daily Caller. “Potranno anche vincere la guerra, ma non stanno conquistando il mondo delle pubbliche relazioni e questo li sta danneggiando”, ha detto. Trump ha comunque ribadito il suo sostegno all’operazione israeliana, affermando che “devono finire l’opera” contro Hamas, poiché solo con la sua distruzione si potrà ottenere il rilascio degli ostaggi.

Il caso Cohen e il massacro del festival Nova – Intanto, la stampa israeliana riporta nuovi dettagli sul fallimento dei vertici militari in occasione del massacro del 7 ottobre 2023 al festival Nova, vicino a Re’im. Il colonnello Haim Cohen, comandante della brigata settentrionale della divisione di Gaza, era arrivato nell’area circa un’ora prima dell’attacco. Nonostante l’affluenza di oltre 4.000 partecipanti e la presenza minima di forze di sicurezza, non dispose ulteriori misure né valutò l’opzione di cancellare l’evento, nonostante i segnali d’allarme ricevuti durante la notte.

Un’indagine interna dell’esercito ha evidenziato come la mancata discussione del festival nelle riunioni notturne sia stata un errore. Cohen, che aveva firmato l’autorizzazione preventiva all’evento, dichiarò in seguito di non avere una visione completa del quadro d’intelligence. A dicembre 2024 fu rimosso dall’incarico dal capo di stato maggiore Herzi Halevi e pochi mesi dopo lasciò definitivamente l’esercito. Le Forze armate israeliane non hanno rilasciato commenti ufficiali sul caso.

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