Aversa (Caserta) – Nuova affermazione per i diritti dei docenti precari. Il Tribunale di Napoli Nord ha riconosciuto alla docente S.C. il diritto a ricevere la Carta del Docente per tre anni scolastici in cui ha lavorato con contratto a tempo determinato, disponendo un risarcimento pari a 1.500 euro. Il provvedimento si inserisce nel solco di un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, che sancisce la parità di trattamento tra insegnanti di ruolo e supplenti in materia di formazione professionale.
Una giurisprudenza in evoluzione – Il giudice ha stabilito che la docente, in servizio con contratti al 30 giugno, aveva diritto a beneficiare del bonus previsto dalla Legge 107/2015 per la formazione continua del personale scolastico. Il Ministero dell’Istruzione è stato dunque condannato ad attribuire la Carta del Docente, con rivalutazione monetaria e interessi legali, oltre al pagamento delle spese processuali.
Lo studio legale – A ottenere la sentenza favorevole è stato lo studio Diana – Vanacore di Aversa, che ha collezionato numerosi successi in tutta Italia: da Roma a Santa Maria Capua Vetere, da Firenze a Milano, passando per Pavia, Velletri, Ravenna, Prato e Salerno. Tra le pronunce più rilevanti si segnala quella del Tribunale di Napoli, che ha riconosciuto alla docente C.M.G. ben sei annualità, per un totale di 3.000 euro.
Non solo Carta del docente – Le vittorie legali ottenute dallo studio aversano non si fermano alla formazione: la giurisprudenza si sta ampliando anche su altri fronti, come la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il riconoscimento dell’indennità sostitutiva per le ferie non godute. In particolare, l’ordinanza n. 13691 della Corte di Cassazione, depositata il 22 maggio 2025, ha ribadito che anche i supplenti hanno diritto all’indennità per le ferie non fruite, precisando che l’onere della prova sull’effettiva concessione delle ferie ricade esclusivamente sul datore di lavoro.
L’appello all’intervento normativo – L’avvocato Costantino Diana ha evidenziato la necessità di un intervento del legislatore per porre fine alle disuguaglianze ancora presenti. «Nel frattempo – ha dichiarato – continueremo a depositare ricorsi per far ottenere la Carta del docente ai supplenti, con possibilità di recuperare gli anni arretrati più gli interessi. È indispensabile, però, che i precari agiscano entro cinque anni dalla firma del contratto per evitare la prescrizione del diritto».