Ucraina, morto il volontario italiano Luca Cecca

di Redazione

Un altro nome italiano si aggiunge alla lista dei caduti volontari nel conflitto in Ucraina. Luca Cecca, del quale non si avevano più notizie dal 2024, è morto combattendo a fianco delle forze di Kiev. La notizia è stata diffusa dalla pagina Memorial International Volunteer for Ukraine, che commemora i combattenti stranieri: “Il nostro amato fratello italiano, Luca Cecca, che prestava servizio in Ucraina come volontario, è caduto sul campo di battaglia. Onore, gloria e gratitudine al nostro fratello”.

Tajani: “Niente truppe italiane, ma potremmo aiutare con lo sminamento” – In merito al coinvolgimento dell’Italia nel conflitto, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso un invio di truppe: “Noi non siamo per inviare truppe, ma potremmo dare un contributo importante vista la grande esperienza che abbiamo per lo sminamento sia marittimo che terrestre. Poi si vedrà come andranno le cose”. Tajani ha parlato al termine del G7 degli Esteri, tenutosi durante il Meeting di Rimini, sottolineando anche i passi avanti “nella proposta italiana di una garanzia modello articolo 5 della Nato, con la presenza americana”.

Zelensky nel Giorno dell’Indipendenza: “Dimostriamo ogni giorno che gli ucraini esistono” – Nel giorno della Festa dell’Indipendenza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un messaggio solenne alla Nazione: “Ogni giorno dimostriamo che gli ucraini esistono e che gli ucraini rimarranno su questa terra, su questa piazza, dove tra cento anni staranno le nostre prossime generazioni. Abbiamo bisogno di una pace giusta. Il nostro futuro dipende solo da noi e il mondo lo sa”.

Trump: “È ora di porre fine a una carneficina senza senso” – Un messaggio per l’Indipendenza dell’Ucraina è arrivato anche dal presidente americano Donald Trump, che su X ha scritto: “È venuto il momento di porre fine a una carneficina senza senso”.

Scontri e droni nella notte – La notte è stata segnata da nuovi attacchi e operazioni aeree. Secondo il ministero della Difesa russo, le difese aeree di Mosca hanno abbattuto 21 droni ucraini, compresi due diretti verso la capitale. Al tempo stesso, l’Aeronautica militare di Kiev ha riferito che 104 droni russi – inclusi kamikaze Shahed – sono stati lanciati contro l’Ucraina. Settantasei sono stati intercettati, ma ventotto hanno colpito 15 località, con detriti caduti in quattro aree.

Tre villaggi riconquistati nel Donetsk – Secondo quanto riferito dal governo ucraino, le forze armate di Kiev avrebbero riconquistato tre villaggi nella regione orientale del Donetsk. I dettagli militari non sono stati divulgati, ma si tratta di un passo importante in un’area contesa.

Vertici e diplomazia – Una delegazione ucraina è attesa negli Stati Uniti nel fine settimana per una serie di incontri con gli alleati, con l’obiettivo di elaborare un piano sulle garanzie di sicurezza. A confermarlo è stato Zelensky, che ha incontrato l’inviato speciale americano Keith Kellogg per preparare un eventuale confronto con la controparte russa.

Zelensky sulle concessioni: “Non sono tali” – Il presidente ucraino ha poi commentato con durezza alcune ipotesi di concessioni da parte della Russia: “Non credo che le cose dette dalla parte russa, cioè che sono pronti a non continuare a occupare l’Ucraina, siano concessioni. Non credo che siano concessioni il fatto che ci stanno offrendo di ritirarci da territori che la Russia non controlla”.

Lavrov: “Nessun vertice Putin-Zelensky discusso in Alaska” – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha smentito che durante il recente vertice Usa-Russia tenutosi in Alaska si sia discusso di un possibile incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Zelensky.

Pechino nega interesse per missioni di pace – Intanto, la Cina ha nuovamente smentito l’ipotesi di un coinvolgimento nelle forze di peacekeeping in Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun ha dichiarato: “Le notizie in questione non sono vere”, smentendo quanto riportato da Die Welt riguardo a una presunta apertura cinese alla partecipazione a una missione di pace sotto mandato ONU.

Tajani ricevuto da Papa Leone XIV – Nelle stesse ore, Antonio Tajani è stato ricevuto in udienza da Papa Leone XIV. Uscendo dal Vaticano, il ministro ha dichiarato: “Ringrazio il Santo Padre di aver accettato la mia richiesta di poterlo incontrare anche con la mia famiglia. Ho ribadito l’impegno dell’Italia per la pace in Medioriente, in Ucraina e abbiamo parlato anche della situazione in Sudan. Di tutte le guerre che ci sono nel mondo e dell’importanza che deve avere per ognuno di noi l’impegno per la pace. Ho grande fiducia in questo Pontefice, una guida spirituale per i cristiani, ma non soltanto”.

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