Omicidio di Sara Campanella, si suicida in carcere Stefano Argentino

di Redazione

Detenuto nel carcere di Messina con l’accusa di aver ucciso, lo scorso 31 marzo, la studentessa Sara Campanella, il ventiduenne Stefano Argentino si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi, 6 agosto. Secondo quanto ricostruito, intorno alle ore 17 si sarebbe allontanato dai compagni di cella e, poco dopo, alcuni agenti della Polizia penitenziaria lo hanno trovato privo di vita. Inutili i tentativi di rianimarlo.

Il giovane si sarebbe impiccato. Già un mese dopo l’arresto e la confessione del delitto, aveva manifestato intenzioni suicide. Dopo colloqui con medici e psicologi dell’istituto penitenziario, non era più sottoposto al regime di alta sorveglianza, ma condivideva la cella con altri due detenuti. Negli ultimi tempi era anche tornato a mangiare, dopo un periodo in cui aveva rifiutato il cibo. Sull’accaduto la Procura di Messina, guidata da Antonio D’Amato, ha aperto un’inchiesta. Per il prossimo 10 settembre era fissata la prima udienza del processo per il femminicidio di Campanella.

Il delitto – Originaria di Misilmeri, Sara Campanella, 22 anni, veniva uccisa a coltellate per strada da Argentino, collega di corso universitario, incapace di accettare i ripetuti rifiuti della giovane. Sara aveva più volte messo in chiaro la sua volontà di interrompere ogni contatto: “Non ho tempo da perdere. Non voglio nulla con te. Spero ora, dopo un anno, di essere stata chiara. L’ultima volta ti ho detto ‘lasciami in pace’: cosa hai capito di questa cosa?”. A un’ulteriore richiesta di spiegazioni da parte dell’uomo, che le aveva chiesto “Perché fai così? Cosa speri di ottenere?”, la ragazza aveva risposto: “Io non voglio ottenere nulla, sei tu che vuoi ottenere qualcosa se mi segui”. Ad altre studentesse Sara aveva confidato le attenzioni moleste subite, mantenendo sempre un tono calmo anche nei momenti di esasperazione. Secondo l’autopsia, la vittima moriva per shock emorragico provocato da almeno cinque fendenti tra schiena e collo; quello fatale le aveva reciso la giugulare. Colpita alle spalle, non aveva avuto modo di difendersi, in pochi minuti il decesso.

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