Un uomo armato, volto coperto e abiti scuri, ha fatto irruzione nella cappella dell’Istituto “Santa Caterina da Siena” di Sant’Anastasia, nel Napoletano, durante la messa delle ore 8 officiata da un frate francescano. Erano presenti le suore domenicane e alcuni fedeli, quando il silenzio del momento liturgico è stato spezzato da urla, minacce e colpi d’arma da fuoco.
Secondo i racconti dei presenti, l’aggressore avrebbe biascicato frasi incomprensibili, probabilmente sotto l’effetto di sostanze, e avrebbe chiesto soldi, cellulari e altri oggetti di valore. Il gesto, descritto come un tentativo di rapina, è culminato con l’esplosione di uno o più colpi di pistola, fortunatamente a salve, indirizzati verso l’altare. L’uomo è poi fuggito a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Il cancello della struttura era aperto, come ogni domenica, per permettere l’accesso alla celebrazione. Non è ancora chiaro se ad attenderlo vi fosse un complice a bordo di un mezzo.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del commissariato di Ponticelli. Gli investigatori hanno già ascoltato le testimonianze delle suore, del sacerdote e degli altri presenti, e stanno analizzando le immagini delle telecamere comunali e di videosorveglianza interna dell’istituto. Non sono stati rinvenuti bossoli o fori nei muri: la pistola era verosimilmente caricata a salve, ma il gesto ha generato terrore tra chi si trovava in cappella.
«Ha urlato frasi incomprensibili, ha sparato in aria ed infine è scappato», ha raccontato il sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, riportando la testimonianza delle suore. «Nessuno ha capito cosa volesse. Le suore si sono spaventate, così come i pochi cittadini che stavano partecipando alla funzione religiosa». Ferma la condanna del prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha annunciato un immediato rafforzamento dei controlli sul territorio. «Si tratta di un atto vile, che non può che suscitare una ferma condanna, tanto più per il luogo in cui è avvenuto il fatto, all’interno della cappella delle Suore Domenicane, un luogo simbolo di pace, di raccoglimento e di aggregazione per la comunità». Il prefetto ha inoltre preannunciato una visita al complesso religioso già nella giornata di lunedì per esprimere vicinanza alla Madre Superiora e alla comunità. Le forze dell’ordine sono ora al lavoro per identificare l’aggressore e chiarire ogni aspetto del grave episodio.