Un frastuono di passi, porte sfondate e ordini secchi ha rotto il silenzio del rione Mangialupi all’alba. La Polizia di Stato ha circondato la zona sud di Messina e dato il via a un’operazione fulminea che ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico. 14 persone sono finite in manette (13 in carcere e una agli arresti domiciliari), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della città dello Stretto.
Un clan spietato e ben organizzato – L’operazione, condotta dagli investigatori della Sezione Investigativa del Servizio centrale operativo e dalla Squadra mobile, ha disarticolato la rete di narcotraffico del clan Mangialupi, gruppo storico della criminalità messinese. Nonostante fosse detenuto, il presunto capo continuava a dirigere il sodalizio con telefoni cellulari introdotti clandestinamente in carcere, impartendo ordini all’esterno. A supportarlo, il padre e la zia – incaricati di gestire lo spaccio e gli introiti – e la compagna, che faceva da portavoce e referente per le attività illecite.
Droga, armi e violenza per il controllo del territorio – Le indagini hanno portato al sequestro di oltre 3 chili di cocaina, circa 20 chili di marijuana e quasi 2 chili di hashish, per un valore di mercato stimato in 1 milione e 500mila euro. L’organizzazione aveva trasformato il rione in una base operativa per lo stoccaggio e la distribuzione delle sostanze stupefacenti, rifornendo anche piazze di spaccio a Catania grazie ad accordi con esponenti calabresi. Gli investigatori hanno documentato la disponibilità di un vero e proprio arsenale: un fucile, un fucile a pompa, due mitragliette, tre pistole e numerose munizioni. Armi usate per affermare la propria egemonia sul territorio e risolvere con la violenza le contese legate al traffico di droga.
L’agguato nel bar e la svolta nelle indagini – La spietatezza del clan è emersa anche in un episodio del luglio 2023, quando un uomo fu ferito alle gambe con un colpo d’arma da fuoco all’interno del bar di sua proprietà, nel centro di Messina. Alla base del gesto vi sarebbero stati contrasti per il controllo dello spaccio. La Polizia ha ricostruito in tempi rapidi la dinamica, arrestando tre maggiorenni e un minorenne, tutti membri dell’organizzazione. IN ALTO IL VIDEO