“I dati Istat sulla povertà in Italia evidenziano un peggioramento costante e un forte rischio di esclusione sociale, soprattutto in alcune aree del Paese. Si chiede un intervento urgente di Stato e istituzioni locali per rafforzare le misure di protezione sociale, sostenere le famiglie a basso reddito e reintrodurre il reddito di cittadinanza con correttivi. Tra le proposte avanzate figurano l’introduzione del salario minimo, il contrasto al lavoro povero e maggiori investimenti nella scuola per garantire pari opportunità e riattivare l’ascensore sociale”. Lo ha dichiarato Ylenia Zambito (Pd), segretario della Commissione Affari sociali e lavoro del Senato nel corso del Cnpr forum “Bambini a rischio, come rispondere all’allarme povertà”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“La priorità è individuare strumenti efficaci per invertire l’attuale tendenza – Fabrizio Sala, deputato di Forza Italia in Commissione Finanze a Montecitorio -, puntando sul benessere collettivo e sullo sviluppo economico e sociale. Occorrono misure per incentivare le nascite e contrastare l’invecchiamento della popolazione, rafforzando al contempo l’assistenza dei Comuni e controllando la qualità degli investimenti. Fondamentale promuovere una cultura dell’inclusione e creare condizioni che favoriscano l’indipendenza economica dei cittadini”. Definisce preoccupanti i numeri forniti dall’Istat Mauro Del Barba (Italia Viva), segretario della Commissione Finanze della Camera: “I dati Istat sulla povertà minorile, con il 29,6% dei minori a rischio, sono definiti allarmanti e riflettono anche l’indebolimento del ceto medio, storicamente motore dell’ascensore sociale. Si sottolinea la necessità di investimenti strutturali e continuativi in educazione e sostegno alle famiglie, superando misure temporanee come i decreti-legge”.
Riconosce il buon lavoro del governo Laura Cavandoli, deputata della Lega in Commissione Finanze: “La crisi legata alla povertà educativa e all’inverno demografico richiede interventi mirati. Il Governo ha destinato oltre 300 milioni di euro per cinque anni, puntando su enti locali e Terzo Settore per valorizzare le buone pratiche e fornire supporto concreto alle famiglie. Dopo la pandemia e la gestione del Reddito di cittadinanza, l’attuale esecutivo ha scelto di superare l’assistenzialismo e concentrare i fondi su misure di sostegno diretto”. Nel corso dei lavori, moderati da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “L’Istat ha lanciato un allarme sul futuro del Paese. Un bambino su tre è a rischio povertà o esclusione sociale. Numeri che non possiamo in alcun modo consentirci. Investire sul capitale umano significa combattere le diseguaglianze e offrire a tutti opportunità di studio, crescita e formazione adeguati ad affrontare le sfide del mercato del lavoro. In particolar modo il Sud e le isole vedono dati allarmanti con mancanza di reti per l’infanzia e le famiglie fondamentali”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’inclusione implica l’abbattimento delle barriere economiche, culturali ed etniche che impediscono a persone e gruppi di sentirsi pienamente accettati e valorizzati nella società. Diversa dall’integrazione, che richiede l’adattamento ai modelli culturali esistenti, l’inclusione comporta invece un’apertura della società stessa verso chi ha origini o culture differenti”. Nella foto, da sinistra in senso orario: Ylenia Zambito, Fabrizio Sala e Laura Cavandoli e Mauro Del Barba)