Mentre nella Striscia di Gaza si continua a morire, si riaccende anche lo scontro politico-diplomatico a livello internazionale. Almeno 18 palestinesi sono stati uccisi in un attacco condotto da droni israeliani contro una presunta unità di polizia di Hamas a Deir al-Balah, nel centro dell’enclave. Secondo fonti mediche locali e testimoni oculari citati dalla Bbc, gli uomini colpiti — in abiti civili e con il volto coperto — stavano cercando di prendere il controllo di un mercato accusando alcuni commercianti di speculazione e di aver sottratto beni dagli aiuti umanitari.
Khamenei riappare e lancia un messaggio a Israele e Usa – Per la prima volta dalla tregua tra Teheran e Tel Aviv, è riapparso in video la guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, che ha definito “vicino al collasso” lo Stato ebraico: “Il regime israeliano è stato schiacciato – ha dichiarato –. Trump esagera l’impatto dei raid contro i nostri siti nucleari, non è stato nulla di significativo. Abbiamo dato uno schiaffo all’America”. Secca la replica della Casa Bianca: “Vuole solo salvare la faccia”.
Washington tenta la via della diplomazia – Nonostante il clima teso, l’amministrazione Trump starebbe valutando un’offerta di incentivi all’Iran per riportarlo al tavolo dei negoziati. Secondo fonti citate dalla Cnn, tra le proposte vi sarebbero 30 miliardi di dollari per un programma energetico civile, l’allentamento delle sanzioni e lo sblocco di fondi congelati. I contatti tra Washington e Teheran sarebbero proseguiti anche dopo la fine della guerra tra i due Paesi.
Europa spaccata su Israele – Il conflitto tra Israele e Hamas continua a dividere anche i leader europei. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto la sospensione immediata dell’accordo di associazione Ue-Israele, definendo quanto accade a Gaza “un genocidio”. Sulla stessa linea anche Belgio e Paesi Bassi, mentre Italia e Germania si oppongono. Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, al termine del vertice Ue, ha dichiarato: “Israele è un amico ma con gli amici dobbiamo essere franchi. Il dossier presentato dall’Alto Rappresentante Kaja Kallas è chiaro: ci sono violazioni sistematiche dei diritti umani. Chiediamo a Israele di porre fine al blocco su Gaza e agli insediamenti illegali in Cisgiordania”. Sulla stessa linea anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “Non possiamo perdere di vista la situazione umanitaria a Gaza, che rimane abominevole e insostenibile. Gli aiuti devono arrivare subito e senza ostacoli. Continueremo a chiedere un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio degli ostaggi”.
Tensioni anche in Siria e Cisgiordania – Sul fronte siriano, l’emittente Syria Tv ha segnalato la presenza di pattuglie israeliane nella zona di Jubata al Khashab, nella campagna di Quneitra, all’interno della fascia di sicurezza delle Nazioni Unite. La presenza israeliana era stata già registrata nei pressi di Beit Jinn, vicino Damasco. Intanto in Cisgiordania, tra il 17 e il 23 giugno, si sono registrati almeno 23 attacchi da parte di coloni israeliani contro civili palestinesi. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha), secondo cui una persona è stata uccisa, 14 sono rimaste ferite e sono stati riportati danni a beni, colture e uliveti.