Parete, famiglie di Via Castagnola senza acqua potabile: incontro nel Pd

di Franco Terracciano

Parete (Caserta) – Lunedì sera una delegazione di residenti di via Castagnola, un quartiere di recente costruzione, è stata ricevuta nella sede del circolo del Partito Democratico con la presenza del nuovo coordinatore, Giovanni Cerasuolo.

Le famiglie hanno esposto il grave problema della scarsa pressione idrica che, ogni estate, li priva dell’accesso continuo all’acqua potabile. Il confronto è stato attento e partecipato, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete e sollecitare l’intervento delle istituzioni. Ogni estate, la vita quotidiana delle famiglie residenti in via Castagnola diventa un’odissea. Docce a singhiozzo, lavatrici inutilizzabili, difficoltà a cucinare e persino a garantire condizioni igieniche adeguate. La causa? La pressione insufficiente dell’acquedotto locale, che non riesce a soddisfare le necessità di tutti i cittadini.

Da anni, gli abitanti hanno fatto ripetute richieste al Comune di Parete affinché si trovi una soluzione definitiva. Purtroppo, ad oggi, l’unica azione concreta è stata l’invio di una PEC da parte degli uffici comunali agli enti competenti (Regione Campania, Ente Idrico Campano, Acqua Campania e Prefettura di Caserta). Un atto formale, certo, ma che da solo non basta: serve un intervento concreto.

Queste le domande ancora senza risposte che sono venute fuori durante l’incontro nel Pd: come sono stati investiti gli oneri di urbanizzazione versati da queste famiglie? Perché, nonostante i contributi pagati, questi cittadini si ritrovano con servizi essenziali mancanti, strade senza asfalto e addirittura senza toponomastica?

“È fondamentale che la politica si assuma le proprie responsabilità – dichiara il coordinatore del Pd Giovanni Cerasuolo – e trovi una soluzione immediata. L’acqua potabile non è un lusso, ma un diritto fondamentale. Senza interventi tempestivi, il disagio continuerà a gravare su decine di famiglie che hanno investito in questa comunità con fiducia e speranza. Non bastano segnalazioni e documenti protocollati: servono azioni tangibili. Siamo pronti a sostenere ogni iniziativa politica e istituzionale che metta fine a questo disagio”.

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