Migliaia di multe, milioni di euro incassati, una cifra che sfiora quella di Napoli: è questo il paradosso che, secondo l’Associazione Mondragone Bene Comune (AMBC), fotografa il presunto “sistema opaco” che da anni dominerebbe la macchina amministrativa di Mondragone. Un sistema che, secondo l’associazione civica, affonderebbe le radici in anni di silenzi istituzionali, responsabilità politiche ignorate e una gestione discutibile del potere locale. Ora l’AMBC rilancia l’allarme, chiedendo un passo netto: l’invio di una Commissione d’accesso per verificare la reale condizione dell’amministrazione guidata da Francesco Lavanga.
Il bersaglio, però, non è solo l’attuale primo cittadino. L’associazione mette nel mirino anche chi lo ha preceduto e affiancato nel corso degli anni: Giovanni Zannini, Virgilio Pacifico, e lo stesso Lavanga, già vicesindaco per un intero mandato prima di indossare la fascia tricolore. Il quadro descritto dall’AMBC è quello di una gestione pubblica opaca, sostenuta da “un patto scellerato” che avrebbe garantito impunità a un personaggio – non nominato direttamente – accusato di condotte violente, arbitrarie e incompatibili con l’amministrazione pubblica.
«Ci siamo sempre chiesti in questi anni perché godesse di tanta impunità – scrive l’AMBC in una nota – perché la politica eletta, chiamata a governare la Città, tollerasse o al massimo girasse la testa dall’altra parte». L’associazione parla di “pubbliche denunce”, di “comportamenti inaccettabili”, e di interrogazioni ignorate, chiedendosi chi abbia davvero permesso tutto questo. Ma è soprattutto la gestione delle multe a rappresentare, secondo l’AMBC, “uno scandalo enorme” che avrebbe contribuito in modo anomalo al bilancio comunale. Una cifra spicca su tutte: 6 milioni e 280mila euro, l’incasso previsto da sanzioni per il solo 2024. Una somma definita “assurda, inspiegabile”, tanto più se paragonata a quelle dichiarate da altri Comuni simili, se non addirittura capoluoghi di provincia.
A titolo di confronto, Formia si ferma a 535.428 euro, Gaeta a 1 milione e 894mila, Minturno a 280.260 euro, Maddaloni a 176.205 euro, Marcianise a 313.875 euro, e persino Aversa – una delle realtà più dinamiche del Casertano – si arresta a 528.685 euro. Ancora più eclatante il raffronto con Comuni della Domiziana: Sessa Aurunca con 1 milione e 589mila euro, Cellole con 1 milione e 935mila, e Castel Volturno con appena 324.760 euro. Anche i capoluoghi di provincia non reggono il confronto: Caserta incassa 416.549 euro, Benevento 854.038 euro, e Salerno 2 milioni e 296mila euro. Solo Napoli supera Mondragone, con oltre 7 milioni e 800mila euro, ma con una popolazione e un numero di infrazioni potenzialmente molto più elevati.
«Capite che follia?», incalza l’AMBC. «Capite che la cifra dichiarata dal Comune di Mondragone è quanto meno anomala? Cifre simili sono state dichiarate anche negli anni precedenti, alimentando un bilancio scassato che non è comunque bastato a salvare il Comune dal baratro del fallimento, in cui lo hanno fatto piombare Zannini, Pacifico e Lavanga». Le cifre, secondo l’associazione, parlano chiaro. Ma il nodo resta politico. «Le responsabilità penali o erariali saranno eventualmente perseguite dalle competenti Magistrature, che – come si sa – sono al lavoro. Ma siamo di fronte a precise responsabilità politiche, che non possono essere sottaciute», si legge ancora nel comunicato.
L’AMBC esprime apprezzamento per le recenti richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni consiliari e da Fratelli d’Italia, ritenute tuttavia tardive e insufficienti. «Qui ormai è l’intera Amministrazione Lavanga che dovrebbe andare a casa», scrive l’associazione. E conclude con un appello diretto alla Prefetta di Caserta: «Sarebbe forse il caso di iniziare seriamente a considerare almeno la venuta di una Commissione d’accesso, in grado di verificare cosa sia accaduto in questi anni, cosa stia succedendo, e se vi siano ancora le condizioni di agibilità democratica per andare avanti».